Non sarà Mario Draghi il Presidente del futuro Consiglio tecnico.
Non ci sono più le condizioni perché ciò possa accadere, chi arriva ora a capo dell’esecutivo sa infatti che è solo questione di tempo prima di essere travolto dal ciclone Salvini.

Il governo tecnico è sempre un tipo di esecutivo imposto dal cartello finanziario europeo per portare avanti misure impopolari.
Il Presidente del Consiglio scelto viene “sacrificato” per poi essere ricompensato con grandi incarichi europei o nelle grandi banche internazionali, come accaduto con Monti, con Letta (che ora abita in Francia), giungendo al caso più recente, ovvero Gentiloni, oggi commissario europeo a Bruxelles.

Ma non può essere questo il caso di Mario Draghi, che attualmente è ancora alla guida della principale istituzione dell’UE: quella Banca Centrale Europea ora affidata solo formalmente a Christine Lagarde, la quale resta una sorta di controfigura di un Mario Draghi ancora imperante.

E’ così in quanto Draghi continua a far parte del gruppo dei 30 esponenti che decidono tutto ciò che avviene in Europa in ambito finanziario e bancario.
Perché dovrebbe esporsi alla Presidenza del Consiglio italiana per portare avanti decisioni impopolari che può tranquillamente portare avanti da dietro le quinte (come già accaduto nel 2011)?

E’ ovvio che è la Presidenza della Repubblica ad essere destinata a Mario Draghi, non la Presidenza del Consiglio.
E’ lì che il cartello finanziario europeo ha bisogno da sempre di avere un proprio uomo di riferimento, anche a costo di rinnovare per due volte lo stesso Presidente (vedi il caso Napolitano dopo il fallimento dell’elezione di Prodi).

Non possiamo permettere questo, cioè che chi dovrebbe difenderci dall’aggressività dei mercati sia il membro di quel consiglio dei 30 che ha pubblicato le linee guida per la deregolamentazione dei derivati stessi.

Magari invece facessero l’errore di affidargli l’incarico da Premier, dove si brucerebbe nell’arco di sei mesi per poi aspirare a una semplice cattedra in Francia, o a qualcosa di simile.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo


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