Il duro commento della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo il parziale crollo a Roma della Torre dei Conti.

Maria Vladimirovna Zakharova, portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa. Il commento dopo il crollo parziale della Torre dei Conti a Roma

E’ crollata parte della Torre dei Conti in largo Corrado Ricci, in via dei Fori Imperiali a Roma, oggi lunedì 3 novembre. Sul luogo stavano lavorando degli operai per una ristrutturazione della storica torre, quando alle 11 è crollata parte della struttura. Poi un secondo crollo alle 13, mentre erano in azione i soccorsi. Uno degli operai è in codice rosso, mentre sono ancora in corso le operazioni di salvataggio di un altro operaio. “Sono in corso delle operazioni molto complesse perché c’è una persona che è intrappolata dentro. Non sappiamo le condizioni però ci sono dei segnali che sia ancora in vita”, ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini. La tragedia ha fatto velocemente il giro del mondo. Uno dei primi commenti è stato di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri della Federazione russa. Un giudizio che l’Italia non ha gradito.

Il commento di Zakharova su Telegram

“Ricordo – scrive la portavoce degli Esteri in Russia – che a maggio di quest’anno il ministero degli Esteri italiano ha riferito che ‘il sostegno italiano all’Ucraina, compreso l’aiuto militare e in contributi versati attraverso i meccanismi Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, di cui circa un miliardo per i rifugiati, 310 milioni per il sostegno al bilancio statale e 93 milioni per attività umanitarie’. Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti, l’Italia crollerà tutta: dall’economia alle torri”. Il duro messaggio ha sconvolto il ministero degli Esteri italiano, che ha replicato. “Parole squallide e preoccupanti. Perché confermano l’abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. A nessuno in Italia, proprio a nessuno, sarebbe mai venuto in mente di gioire, di speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo italiano”.