Un quartiere che si mobilita, attorno a una biblioteca: punto di aggregazione, volano di curiosità, veicolo di conoscenza trasmessa in modo coinvolgente, giocoso o solenne a seconda delle occasioni e dei frequentatori, della fascia di età alla quale appartengono e delle kermesse che nel corso degli anni hanno avuto luogo presso la “Biblioteca Casa del Parco“, in Via della Pineta Sacchetti 78, davanti all’ingresso della Pineta stessa.
È in quel punto che si svolgerà la manifestazione per la riapertura della Biblioteca, domenica 5 ottobre dalle 15. Si comincerà con un flashmob per prendere parte al quale ognuno dovrà avere con sé un libro; si proseguirà con dibattiti e attività varie, soprattutto per i più piccoli.

Per capire bene il senso della protesta e l’importanza che la riapertura della Biblioteca avrebbe per l’intero quartiere, abbiamo intervistato due membri volontari del Comitato “Aurelio per l’ambiente”, Ettore Torreggiani e Franco Quaranta.

Pineta Sacchetti: una biblioteca, un parco, una casa – radioradio.it

È in corso nel quartiere un’ampia mobilitazione contro la chiusura della biblioteca del Parco del Pineto. Come si è arrivati a questo punto?

La biblioteca Casa del Parco è stata chiusa nel luglio 2024. Originariamente era stata inserita nel gruppo di biblioteche comunali che avrebbero beneficiato dei fondi PNNR per lavori di efficientamento energetico. Poco prima della chiusura però si erano già sparse voci per cui bisognava prima effettuare lavori di consolidamento statico considerando le crepe presenti negli ultimi due piani dell’edificio. Dopo una ridda di voci e anche mail rassicuranti ricevute da funzionari di Biblioteche di Roma, ci è stato confermato che era necessario prima di tutto effettuare i lavori di consolidamento attualmente non finanziati. I fondi PNNR sono stati dirottati su un’altra struttura in quanto da impiegare tassativamente entro il 30 giugno 2026. La struttura individuata a compensazione della chiusura della Biblioteca Casa del Parco è il Casalino Farsetti, appartenente addirittura ad un altro municipio e logisticamente difficile da raggiungere sia a piedi (per la distanza) che con i mezzi (che non effettuano fermate nelle vicinanze).

Cosa rappresenta la biblioteca per gli abitanti del quartiere?

Un luogo di arricchimento culturale: sia con il prestito dei libri che con le iniziative pomeridiane di incontri pubblici su svariati argomenti. Era anche un luogo di socializzazione e scambio tra i cittadini di ogni età. Grazie allo spirito collaborativo della direttrice e delle impiegate è stato possibile organizzare laboratori e visite guidate rivolti a studenti da 6 a 20 anni che hanno collaborato alla cura di alberi e arbusti da fiore.
Al suo interno e nel suo ampio giardino recintato si sono svolti festival di teatro, presentazioni di libri, conferenze, tutte manifestazioni fortemente partecipate, a riprova della forte necessità per il quartiere di avere un luogo protetto e dalla spiccata vocazione culturale fondamentale in un’area verde purtroppo sempre più degradata e fuori controllo. La sua esistenza difatti rappresentava anche un presidio quotidiano che scoraggiava il bivacco nell’area antistante i suoi cancelli, situazione che purtroppo testimoniamo essere notevolmente peggiorata da quando è stata chiusa.

Qual è la sua funzione per la salvaguardia di un parco che presenta già tante criticità?

La Casa del Parco ha costituito un punto di riferimento vivace e propositivo per i cittadini del quartiere a livello culturale e sociale esercitando così un ruolo di “controllo sociale” dell’area in cui risiede; infatti, la promozione di svariate attività culturali e la stessa presenza fisica dei frequentatori ha generato la socializzazione di comportamenti virtuosi, di valori e regole sociali condivise.
Al riguardo, purtroppo, c’è un chiaro riscontro. A pochi mesi dalla chiusura della biblioteca difatti si sono insediate sulle panchine immediatamente prospicenti la cancellata ormai chiusa, delle persone senza fissa dimora, alcune delle quali dedite sistematicamente all’alcol che spargono ovunque rifiuti, bottiglie, etc… ovviamente queste persone necessitano di attenzione e cura ma di certo la loro presenza stanziale non favorisce una frequentazione più ampia da parte degli altri cittadini.

Come andrà avanti la mobilitazione?

La mobilitazione si sta già sviluppando adottando diversi approcci: innanzitutto, dando voce alla protesta dei cittadini che reclamano la apertura in tempi certi della biblioteca (il primo appuntamento è per domenica 5 ottobre dalle 15 alle 18 cui faranno seguito altre iniziative); mantenendo un livello di informazione sugli sviluppi di tutto ciò che riguarda la casa nel parco attraverso interventi sui principali social;
Costruendo un dialogo con le competenti sedi istituzionali per fare presente il punto di vista dei cittadini che richiedono con determinazione: il mantenimento della funzione culturale e sociale della Biblioteca con sede presso il Casale Giannotto; la completa contrarietà al trasferimento delle attività della casa del parco presso il Casino Farsetti (sede impropria sulla via Aurelia antica, non raggiungibile in modo agevole né attraverso il servizio pubblico, né tantomeno a piedi vista l’assenza di marciapiedi e l’ubicazione lontana dalla sede attuale); la richiesta di un cronoprogramma che indichi percorso e tempistica dei lavori di manutenzione straordinaria e indicazione di massima dei tempi per la riapertura.
Tutte queste richieste sono state rappresentate, nel corso di un incontro caratterizzato da spirito attento e collaborativo, mercoledì 24 c.m. presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma da una delegazione di cittadini e, a breve, l’Assessorato produrrà un’informativa al riguardo che sarà tempestivamente comunicata e diffusa.

Una cosa è certa, non ci fermeremo finché non vedremo la riapertura della biblioteca La Casa nel Parco presso il Casale Giannotto.

Paolo Marcacci