Di fronte a un’aggressione brutale a Sanremo, emerge una riflessione sulla gestione ideologica dell’informazione.
Un episodio di violenza avvenuto a Sanremo ha riportato alla luce il dibattito sull’informazione selettiva e sul linguaggio utilizzato dai media quando si tratta di cronaca nera. Il fatto: tre giovani hanno aggredito brutalmente un ragazzo disabile piemontese di 21 anni, provocandogli gravi ferite. I tre, arrestati dalla polizia, sono stati successivamente rilasciati con un semplice foglio di via di quattro anni.
Fin qui, la cronaca. Ma ciò che ha acceso il dibattito è stata la scelta dei media su come presentare i protagonisti della vicenda.
Omissione intenzionale
Molti quotidiani nazionali, tra cui Repubblica, hanno riportato l’episodio indicando con precisione la provenienza della vittima: un ‘turista piemontese disabile’ ma omettendo qualsiasi riferimento all’origine degli aggressori. Alcuni hanno addirittura scelto di descriverli come ‘tre giovani monegaschi’, in un tentativo, secondo alcuni commentatori, di edulcorare o spoliticizzare l’informazione.
Questa forma di ‘omissione intenzionale’ è frutto di una linea editoriale ideologica che tende a reinterpretare i fatti per evitare di urtare determinate sensibilità sociali o alimentare pregiudizi. Tuttavia l’effetto paradossale è quello opposto: proteggere un’etnia o una comunità in modo sistematico, come se fosse intrinsecamente vulnerabile o pericolosa, diventa a sua volta una forma di razzismo.
In diretta l’analisi di Boni Castellane.










