Apprendiamo oggi dal Sole 24 Ore (l’Osservatore Romano della globalizzazione turbo-capitalista) che ben 19 Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno richiesto prestiti per acquistare armamenti. Una notizia di portata tanto grave quanto assurda, che impone un commento urgente e deciso.
Squadra armi e indebitamento
Finora l’Unione Europea si era ‘limitata’ a dilapidare risorse pubbliche per l’acquisto di armi: una scelta già di per sé preoccupante. Ora si compie un ulteriore passo verso l’abisso: si ricorre all’indebitamento per finanziare la corsa al riarmo, ovvero per alimentare la guerra stessa.
Come se non bastasse, leggiamo sulla stampa torinese che l’Europa non solo continua a investire in armamenti, ma addirittura promuove l’educazione all’uso dei droni tra i più giovani. È questo il futuro che ci propone il progetto tecnocratico e nichilista dell’Unione Europea? Non ci era stato garantito che l’Europa unita avrebbe ‘protetto’ l’Europa dal ritorno dei conflitti armati?
Priorità rovesciate
Invece di destinare i fondi pubblici all’istruzione, alla sanità, al welfare o a progetti di sviluppo umano e sociale, l’Europa si indebita in nome di un imperialismo mascherato da missione umanitaria e difensiva. Una strategia legittimata da un linguaggio retorico distorto, quello della retorica bellicista del piano Rearm Europe, ideato dalla paladina dei mercati apolidi, Ursula von der Leyen.
Nel frattempo, si continua a provocare la Russia di Putin, pur fingendo che sia quest’ultima a desiderare lo scontro con l’Europa. È un gioco pericoloso, fondato su ipocrisia e propaganda, un teatrino in cui la verità viene sacrificata agli interessi geopolitici ed economici.
Lo ribadiamo ancora una volta con forza: l’Unione Europea non rappresenta la realizzazione dell’idea di Europa, bensì la sua negazione più radicale. Chi ama sinceramente l’Europa e la sua storia non può che opporsi fermamente a questa deriva tecnocratica, bellicista e neoliberista.
Lotta per il futuro
Oggi, la lotta contro il capitalismo finanziario nel Vecchio Continente coincide con la lotta contro l’assetto attuale dell’Unione Europea, un’istituzione che ci trascina verso un conflitto potenzialmente devastante. In un mondo dominato da superpotenze, l’Europa appare sempre più come quel celebre vaso di terracotta manzoniano, fragile e inadeguato, stretto tra vasi di ferro.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro










