Le persone che si aspettavano un pagamento da parte dell’Inps avranno una brutta notizia, perché in diversi casi è stato sospeso. Ecco perché. 

Un nuovo avviso Inps getta nello sconforto tantissime persone, perché per tanti beneficiari è stato sospeso il pagamento di una prestazione. Si tratta di una sospensione temporanea per specifiche categorie di cittadini.

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Per chi è stato sospeso pagamento Inps – radioradio.it

Ecco come è possibile regolarizzare la propria posizione e quando riprenderanno normalmente i pagamenti. 

Il pagamento dell’Inps che è stato sospeso

Molte persone che attendevano il pagamento delle pensioni a settembre, avranno una brutta notizia perché è stato sospeso. In particolare a rischiare la sospensione o la revoca sono i pensionati non ancora in regola che beneficiano di prestazioni connesse al reddito.

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Il pagamento dell’Inps che è stato sospeso – radioradio.it

Si fa riferimento, ad esempio, a prestazioni come: integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti, assegno di invalidità, importo aggiuntivo e quattordicesima. Questi soggetti hanno ancora pochi giorni per sistemare la propria posizione. Infatti venerdì 19 settembre sarà l’ultimo giorno che hanno a disposizione per comunicare all’Inps tutti i redditi riferiti agli anni scorsi, in particolar modo al 2020 e al 2021. L’Inps effettuerà la verifica su queste prestazioni e, in base alla normativa vigente, può sospendere il pagamento delle prestazioni collegate al reddito per i pensionati che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2021.

Trascorsi 60 giorni dalla sospensione, qualora la situazione non venga risolta, ci sarà la revoca definitiva delle medesime prestazioni, “erogate in via provvisoria negli anni in cui rilevavano i redditi dell’anno 2021”. Oltre la revoca, quindi l’Inps può procedere col recupero delle somme già elargite. Insomma, quando il pagamento viene sospeso, il titolare della prestazione ha ancora un po’ di tempo per presentare i redditi eventualmente non ancora dichiarati (in particolare fino al 19 settembre).

Questo si traduce con una trattenuta del 5% dell’importo pensionistico lordo in pagamento a luglio, già applicata sia sul rateo di agosto che su quello di settembre. L’ultimo giorno disponibile per sistemare la propria posizione, per questi soggetti, è il 19 settembre, altrimenti l’Inps può procedere alla revoca delle prestazioni collegate al reddito dell’anno 2021. Tuttavia va detto che non corrono questo rischio le prestazioni assistenziali (ad esempio pensioni e assegni sociali o invalidità civile). 

Insomma, i soggetti che non vogliono ottenere la sospensione del pagamento da parte dell’Inps, devono regolarizzare presto la propria posizione presentando la dichiarazione dei redditi riferita al 2021.