Il meteorologo fiorentino smentisce alcune narrazioni giornalistiche sul “caldo record” in Europa e affossa fattori come la “temperatura percepita”.
Paolo Sottocorona torna a parlare di cambiamento climatico. Già due anni fa il meteorologo era stato tacciato, nel bel mezzo dell’allarme caldo, di negazionismo per aver denunciato gli elevati toni di quella estate. Lo avevamo intervistato proprio in quella circostanza per chiarire la sua presa di posizione. “Questo tipo di informazione errata rischia di privare della credibilità qualsiasi discorso sul clima che verrà fatto in futuro“, aveva detto ai microfoni di Lavori in Corso. A distanza di due anni non è cambiata né la narrazione mediatica, né l’opinione di Sottocorona, che conferma ancora: “Le cose vanno dette in maniera corretta, perché messe così sono false“.
Temperatura percepita? “Una battaglia trentennale”
L’ondata di caldo sull’Europa? Quella di Sottocorona è molto più che una semplice critica all’informazione “imprecisa”. “Una parte dell’Europa questa ondata di caldo non l’ha proprio vista. Perché mentre a Parigi 35 gradi, Madrid che normalmente è calda, 38-39, Edimburgo aveva delle massime di 18 gradi, Stoccolma aveva delle massime di 19 gradi. Quindi estendere a tutto quello che succede in una parte…voglio dire, se si parla fra amici si può anche dire. Ma l’informazione non può essere così approssimativa. Poi quando si parla di vittime secondo me bisognerebbe anche essere più rispettosi. La persona anziana che è andata in ospedale disidratata per il caldo ed è morta è andata su tutti i giornali. Quante persone arrivano in ospedale con dei problemi che possono anche essere aggravati dal caldo ma non se ne parla? Però quel giorno lì si parlava del caldo eccezionale e allora fa notizia“.
Il meteorologo si scaglia poi contro quella che definisce una “battaglia trentennale”: la temperatura percepita. Ma davvero può essere un fattore determinante per lanciare l’allarme? “Questo è secondo me proprio terrorismo, dire che ci sono 35 gradi ma la temperatura effettivamente percepita sulla pelle è 40. Se tu lo vai a dire a un esame di fisica ti buttano fuori a calci, perché non esiste. La temperatura percepita non esiste. Esiste una differente, fra l’altro da persona a persona, sofferenza della stessa temperatura a seconda dell’umidità, ma a seconda anche del proprio stato di salute”.
Negazionsimo? Al contrario
“Il Green Deal? Sono buone intenzioni – dice il meteorologo – però non è che ci sono bacchette magiche“. Così Sottocorona risponde a chi gli dà del “negazionista climatico”. “Ci abbiamo messo 150 anni a rovinare il clima. Nel giorno che noi rinsaviamo, che togliamo il piede dall’acceleratore, questa macchina, questo treno, ha una inerzia, perché l’atmosfera è enorme. Continuerà a fare casino ancora per decenni. Il miglioramento sarebbe lento, così come è stato lento il peggioramento. Se i titoli sul caldo siano acchiappa-click o malafede? Direi 50 e 50. Se aumenti l’una o l’altra percentuale è grave lo stesso“
Ascolta l’intervento integrale a Lavori in Corso.










