Negazionista per aver gridato al procurato allarme sul clima: Sottocorona tuona ▷ “Non si fa così”

In un intervento a “L’aria che tiraPaolo Sottocorona, meteorologo e conduttore televisivo recentemente tacciato di negazionismo nei confronti del cambiamento climatico da alcuni organi di stampa, ha parlato dell’allarmismo eccessivo in merito alle temperature elevate che colpiscono le città italiane in questi giorni: “La stampa internazionale parla di caldo infernale in Italia: questo dipende dal fatto che leggono i giornali italiani, altrimenti non scriverebbero sciocchezze di questo genere. 
Il caldo salirà un po’ fino a mercoledì e giovedì uguale ma non penso ai livelli che vengono minacciati, perché quelle non sono notizie, ma minacce.”

Interrogato da Stefano Molinari a “Lavori in corso”, Sottocorona ha spiegato l’importanza fondamentale della distinzione tra allarme ed allarmismo. L’allerta meteo per le ondate di caldo va accolta ed ascoltata con molta attenzione dai cittadini per non correre rischi sulla propria salute e va distinta in maniera netta dall’allarmismo di gente che ha divulgato informazioni che non esistono con l’unico scopo di creare paura, angoscia, preoccupazione.
Comunicare alle persone temperature gonfiate ai fini di ottenere una reazione in cambio può aumentare di gran lunga l’insofferenza nei confronti di queste temperature estive.

L’informazione e la divulgazione meteorologica hanno il dovere di essere precise ed affidabili.
I dati – conferma Sottocorona – dicono che i 45 gradi che erano stati annunciati nei giorni precedenti non si sono mai verificati e, a questo punto, non credo che si verificheranno. Non si può parlare, inoltre, di “ondata di calore in Italia oltre i quaranta gradi” perché non si è mai verrificato che in tutte le città italiane nello stesso giorno si siano superati i quaranta gradi, non si può generalizzare. I cittadini vengono allarmati inutilmente.
Questo tipo di informazione errata rischia di privare della credibilità qualsiasi discorso sul clima che verrà fatto in futuro”.