Fu Costanzo Preve a svegliarmi dal sonno dogmatico, per usare la formula di Kant. Fu Costanzo Preve a farmi capire che destra e sinistra sono le due ali dell’aquila del Capitale. Non si tratta di rifondare la Sinistra o la Destra ma di andare al di là di esse. Il Capitale ha fagocitato destra e sinistra ed è esso stesso divenuto sia di destra che di sinistra.

Occorre provare ad elaborare nuove sintesi e nuove mappe. Non ci sono destra e sinistra ma il partito unico del Capitale e nasconde il proprio totalitarismo con questa recita dell’alternanza del voto. Competizione elettorale in cui ha da sempre ha vinto il Capitale nella forma di un monopartitismo competitivo.

Provvisoriamente parlo di basso contro alto, se preferite lavoro contro capitale, servo contro signore. L’alto è rappresentato da destra e sinistra, dalla loro oscena alternanza senza alternativa. Noi dobbiamo rappresentare il basso, il popolo, i lavoratori, gli indesiderati, gli esclusi che con confusione ripropone in basso l’alternativa tra destra e sinistra, con stelle rosse e fasci littori, si rivela organico al potere neo-liberale e alla frammentazione perpetua che il potere neo-liberale opera nel basso, dividendolo anche tra destra e sinistra, antifascisti e anticomunisti.

La pulizia dello sguardo deve essere propedeutica alla ri-politicizzazione della realtà. Destra e sinistra erano valide nel quadro del capitalismo borghese/proletario dacché essere di sinistra significava essere contro il Capitale. poiché nel capitalismo odierno post-borghese che io chiamo, turbocapitalismo, la new left fucsia neoliberale è espressione del Capitale stesso e per questo occorre rilevare come la dicotomia di destra e sinistra è divenuta obsoleta.

Viene mantenuta dal potere neoliberale per impedire nuove sintesi che realmente siano in grado di minacciare la riproduzione allargata del potere neoliberale stesso. Avventurarsi al di là di destra e sinistra è dunque il primo gesto da compiere per elaborare una politica in grado di mutare le cose e i rapporti di forza.

Non possiamo continuare a muoverci con le mappe che ci vengono fornite dal nemico, mappe che richiedono una divisione tra destra e sinistra che è buona sola a garantire l’egemonia del potere. Stiamo vivendo nel tempo del totalitarismo permissivo del mercato e del neoliberismo.