Lo hanno scritto nei libri, è stato sviscerato in “What women want“, e ce lo domandiamo ogni volta che affrontiamo l’ennesima litigata con la nostra, ‘dolce’ metà: cosa faremmo se fossimo nella testa dell’altro o dell’altra?

E se, prendendo in prestito la trama del film con Mel Gibson, gli uomini avessero la possibilità di captare i punti di vista delle donne? Quali pensieri femminili sceglierebbero di sentire e di prendere in considerazione? Ecco 5 punti che mettono in luce quanto sia fondata e veritiera la diversità di vedute, di approcci e di aspirazioni tra i due sessi.

  1. Come rompere il ghiaccio: è inutile che ce lo nascondiamo. Passano gli anni, cambiano le persone e le società ma, nell’immaginario collettivo tradizionale, è sempre l’uomo a dover fare il primo passo per cercare di conquistare e di catturare l’attenzione della donna. Un’azione che, a seconda dell’andamento della conversazione, può rivelarsi tanto una mossa vincente quanto un’arma a doppio taglio. Come cogliere, quindi, l’indice di gradimento degli argomenti trattati e semplificare tutto, rinunciando un po’ a quel senso d’incertezza che si prova alla fine di un primo tentativo di approccio? La soluzione, per gli uomini, potrebbe essere a portata di mano, se riuscissero a captare i pensieri femminili durante la conversazione. In un battibaleno, ci ritroveremmo davanti un Jimmy Fallon, con lo charme di Richard Gere e la cultura di Alberto Angela. Un mix letale, alla faccia di Pretty Woman.
  2. I cambiamenti estetici: ‘Amore, ti piace il mio nuovo taglio di capelli?’. Una delle domande più gettonate e, al tempo stesso, la più rischiosa, quella che, a seconda della risposta che gli uomini danno, potrebbe concludersi con un happy ending o con un tragico e rovinoso scivolone. L’attenzione a un cambiamento, anche impercettibile, del nostro aspetto fisico è, da sempre, una delle cose che noi donne richiediamo maggiormente agli uomini, costretti, in alcuni casi, a barcamenarsi nell’attesa di capire quello che vorremmo sentirci dire da loro. Intercettando, invece, i pensieri femminili in merito, la risposta pronta arriverebbe, quel pizzico di consapevolezza in più che ci farebbe pensare (almeno in apparenza) che il nostro compagno è attento ad ogni minimo dettaglio del nostro aspetto fisico. Perché piacere e piacersi è bello, specialmente se a ricordatelo è la persona che hai accanto. E questo vale tanto per le donne, quanto per gli uomini, non immuni alle nostre ‘metriche di giudizio’ sui loro cambiamenti estetici.
  3. La tappa alla toilette con le amiche: che si tratti di ‘incipriarsi il naso’ o di reggere la borsa alla tua amica, la tappa alla toilette in più di una persona è uno degli stereotipi femminili che gli esponenti di sesso maschile si pongono. Bando ai pensieri maschili su un possibile cameratismo femminile o su cicalecci da bar su un’eventuale attrazione per un ragazzo. Le motivazioni sono, da sempre, meno costruite di quanto non si pensi e, captandole, gli uomini darebbero risposta a un’azione che, da tempo, faticano a comprendere.
  4. Abbassare il volume della musica in macchina: un gesto abituale, più che una vera e propria strategia, perpetrato dalle donne per continuare a tenere banco su una conversazione reputata degna d’attenzione. Abbassare il volume della musica in macchina è, da sempre, sinonimo di ‘stammi ad ascoltare’, un gesto che a volte viene mal interpretato dall’altra metà, magari intenzionato ad ascoltare il brano più rappresentativo della sua esistenza. Percependo i pensieri della propria partner, l’uomo potrebbe giocare d’anticipo, abbassando il volume ad inizio brano e partecipando attivamente alla conversazione, dribblando il rischio di arrivare alla fine dell’album che avete scelto come sottofondo della vostra tratta in macchina.
  5. Il seno: prendete un esponente di sesso maschile e chiedetegli cosa farebbe se avesse un corpo di una donna. Approssimativamente l’80% di questi, se non di più, sarebbe capace di rispondervi che si ‘prenderebbe cura’ di quelle rotondità che, dall’era dei tempi, ci contraddistingue: il seno. E spiegargli che quest’aspetto del nostro corpo potrebbe non essere, salvo in alcuni casi, al centro delle nostre principali preoccupazioni, potrebbe non spostarli dal loro immaginario collettivo. E, se è vero che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, di sicuro percepire i nostri pensieri in merito contribuirebbe a fornire una risposta concreta agli esponenti di sesso maschile su cosa si prova a dormire con due ‘cuscini di salvataggio’ ad altezza petto.