Sarebbe sufficiente citare un documento dell’Ema sull’autorizzazione completa alla messa in commercio dei vaccini prevista nel 2023 per mettere almeno in dubbio le certezze mostrate fino a oggi. Quella che viene attualmente usata per la campagna di vaccinazione su scala planetaria è infatti un’autorizzazione condizionata, da aggiornare nel corso del tempo sulla base delle evidenze che sono arrivate e arriveranno. Se da un lato così si legittimano le inoculazioni da un punto di vista legale, dall’altro non basterebbe per introdurre l’obbligo che dal 15 ottobre viene fatto passare in modo surrettizio per mezzo del Green Pass.

Una spiegazione puntuale sulle magagne di autorizzazioni e effetti avversi è stata data in Senato dal professor Alessandro Mangia, ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Audito dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, il giurista ha stroncato quelle che dal mainstream vengono raccontate come verità assolute.

Il discorso del Prof. Mangia è stato commentato in diretta da Fabio Duranti, con Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.

“Non è difficile da capire. Io credo che non si deve essere laureati in Giurisprudenza per capire le parole semplici del professor Mangia. Ci troviamo di fronte a qualcosa di ancora imperfetto, instabile, che va verificato nel tempo. La verifica arriverà a dicembre del 2023, quindi non può essere un obbligo ma neanche la famosa spinta gentile.

Sappiate che addirittura c’è la censura sugli atti del Senato della Repubblica italiana. Vi rendete conto di cosa stiamo parlando? Il professor Mangia dice: l’abominio, l’obbrobrio è che tu da questa storia non puoi poi uscirne fuori, perché gli effetti sono irreversibili. Non ti puoi svaccinare se un domani scopri che Moderna o AstraZeneca lo hai tolto dal mercato perché ci sono dei problemi. In tutto il mondo si sta facendo marcia indietro proprio perché ci si sta accorgendo degli effetti avversi che derivano da questioni che ci hanno spiegato”.