Tra la grande vittoria della Juve in Champions e il momento del calcio italiano in generale: per RadioRadio.it il cronista tecnico della Rai Antonio Di Gennaro ha pennellato un ritratto dettagliato del nostro calcio, dal dibattito su Allegri, passando per la Nazionale di Mancini, senza dimenticare l’argomento VAR, che sembra avrà notevoli innovazioni per la prossima stagione di Serie A, ma che di grandi cose avrebbe potuto farne anche in Europa: ecco l’intervista completa.

Partiamo dall’argomento principale di questi giorni, ovvero l’incredibile rimonta della Juventus in Champions sull’Atletico. Ronaldo mostruoso, squadra impeccabile ma è ancora oggetto di dibattito tra i tifosi e tra i media Massimiliano Allegri, che vincendo o perdendo fa comunque discutere, lei come si spiega questa sorta di “nevrosi” sulla sua figura?

Non sono i media, sono i tifosi juventini che forse non lo apprezzano per il suo passato milanista ma i suoi numeri parlano chiaro. Non so dove la Juventus possa trovare un allenatore meglio di lui, ma non è solo per quella rimonta clamorosa, ma perché in questi cinque anni è migliorato tantissimo rispetto a quando era al Milan, ha fatto un salto di qualità ancora maggiore nella gestione dei giocatori e nello sviluppo delle partite. Difficilmente sbaglia, può sbagliare qualche valutazione ma raramente. Quello di martedì stato un capolavoro tattico oltre alla condizione che questa squadra ha ritrovato. In Italia c’è questa cultura che bisogna abbinare il bel gioco alla capacità di entusiasmare e vincere, ma questo è difficile per tutti. In Europa non è arrivato a vincere la Champions League, ma se andate a risentire una conferenza di Guardiola di qualche giorno fa, Pep dice che già arrivare agli ottavi o ai quarti è un risultato importante. E’ chiaro che la partita dell’andata a Madrid non era stata fatta bene, ma può capitare anche in virtù dell’avversario. Ora “il Cholo” Simeone è diventato un allenatore scarso: questa è una cultura nostra, la cultura europea non è così perché sanno che ci sono delle variabili nell’andare a valutare, quindi Allegri da sempre gode di una grande stima da parte mia, perché lo ritengo attualmente il miglior allenatore italiano. Ora Zidane si è accasato al Real, quindi un allenatore migliore di Allegri che i bianconeri possono prendere potrebbe essere Guardiola, ma altrimenti faccio difficoltà a trovare qualcuno meglio del toscano nella panchina della Juve. Prima o poi la Champions la vincerà, bisogna tener conto che questa squadra ha anche lavorato molto per arrivare a marzo in questa condizione.

Invece Conte non era così contestato…

Infatti, Conte (che è un allenatore che io stimo) non ha passato il girone di Champions contro il Galatasaray e una squadra danese, nell’edizione di Europa League in cui la finale era a Torino perse in semifinale col Benfica. Poi è vero che aveva un’altra squadra, ma aveva anche un centrocampo nettamente più forte di questo con Vidal, Pirlo, Marchisio e Pogba . Conte poi è un grande allenatore, se critichiamo Allegri parlando di fallimento veramente – come dice lui – si tagliano le mani.

Può essere che rispetto ad Allegri di Conte piacesse più la figura? Il salentino magari affascinava perché entrava in campo, spronava la squadra…

…E poi ha ricostruito. Ed è un grande merito perché Conte è il massimo per ricostruire, poi però è arrivato il punto in cui per quei due – tre acquisti fece quell’uscita e se ne andò via. Subito dopo quando arrivò Allegri gli fecero di tutto, gli dissero di tutto. Lui ha vinto cinque scudetti, quattro Coppe Italia, ha fatto due finali di Champions quindi è uno che capisce di calcio, se parli con Allegri ti rendi conto che è uno molto semplice, perché il calcio in realtà è semplice.”

Domani ci sono i sorteggi di Champions: c’è chi dice che una squadra meno forte può indurre nella tentazione di sottovalutare e chi sostiene che trovando una squadra forte e battendola si potrebbe ipotecare la vittoria finale…

Non è nella mentalità della Juve sottovalutare le squadre, soprattutto perché per esempio abbiamo visto l’Ajax dominare a Madrid e ad Amsterdam per un’ora. Poi il calcio è fatto anche di squadre come il Real Madrid che in genere le vincono quelle partite lì, ma stavolta è stata un’apoteosi in cui gli olandesi hanno entusiasmato e dominato. Lo stesso Porto non meritava di passare perché la Roma aveva fatto una bella partita e il rigore su Schick era netto, se non gli dai il rigore poi devi vedere anche quello di Florenzi su Marega. Mi sembra strano che arbitri come Cakir e Marciniak che sono tra i miglior in Europa abbiano fatto questo, la Roma – lo dico molto sinceramente – è stata derubata. Poi, certo, il rigore devi batterlo e segnarlo. Comunque la Juve non deve sottovalutare nessuno ma mi sembra giusto sperare di evitare Manchester City e Barcellona. Anche il Liverpool visto ieri però.

Sul Var ieri è arrivato un comunicato dell’A.I.A. in cui si esponeva la possibilità di stabilire un centro di controllo per tutte le partite a Coverciano. Può servire al campionato italiano questa innovazione?

Servirebbe anche un gruppo di ex arbitri che abbiano smesso di arbitrare da due – tre anni massimo e una squadra specifica per il VAR, perché si tratta di un supporto, quindi quando succedono alcuni episodi e al VAR c’è un determinato arbitro poi quando deve arbitrare le partite seguenti può essere condizionato. Quindi una squadra specifica che diriga il VAR a Coverciano mi trova d’accordissimo perché una crescita ci sarebbe, poi andrebbe anche rivisto il protocollo perché il VAR ha dimostrato di essere una cosa utilissima. Se ci fosse stato in Champions il Real Madrid non avrebbe vinto le ultime tre coppe. E si parla del Real Madrid.

Stasera ci sarà l’Europa League di cui il Napoli è uno degli organici più attrezzati per la vittoria finale. C’è poi la Juventus che non ha certo ipotecato la vittoria in Champions ma è tra le favorite se non la favorita. In caso arrivassero a giocarsi una supercoppa Europea per lei il calcio italiano ritroverebbe lo splendore della finale del 2003 tra Juventus e Milan?

Il Napoli è cresciuto anche se nell’ambiente partenopeo non sono soddisfatti di alcune scelte di De Laurentiis in questi anni. Rimanere a certi livelli non è semplice anche perché la Juve tra fatturati, organico e quant’altro difficilmente potrà perdere i prossimi scudetti. Arrivare a 91 punti e perdere lo scudetto cosa può far pensare? Che la Juve è stratosferica, pur non entusiasmando. Il Napoli non è ai livelli del Milan del 2003 però ha una squadra importante, che fa utili, che tiene i conti a posto, che valorizza i calciatori. Una finale del genere quindi ce l’auguriamo tutti perché per il nostro calcio vorrebbe dire crescita, anche del ranking. La nostra Nazionale poi ha dei bei giovani, quindi un evento del genere non può che augurarselo chiunque, io personalmente da italiano quando giocano le italiani non ho dubbi su chi tifare. Poi per il calcio italiano andrebbe fatto anche l’ampio discorso sugli stadi, che attualmente purtroppo viene sottovalutato ma grazie al quale le nostre squadre potrebbero trattenere i loro giocatori migliori, come la Juventus che non solo fa questo ma compra anche Ronaldo facendo capire a tutti dove può arrivare.”

Moise Kean: futuro crack della Nazionale?

Ce lo auguriamo, anche Balotelli sembra che stia bene e Belotti sta riprendendo continuità, quindi Mancini dopo una prima parte di rodaggio sta raccogliendo i frutti. C’era il problema dell’attaccante ma adesso sembra stiano quasi tutti bene e poi migliorando il gioco gli attaccanti possono trarre benefici. Ci auguriamo che Kean diventi un crack, lui è un 2000, ha fatto già vedere di avere qualità sfiorando il terzo gol in Champions. Di certo è importante giocare a questi livelli come giustamente ha sostenuto Mancini perché giocare in Europa fa crescere nella mentalità, nella qualità e nell’attenzione che serve quando si gioca in Nazionale. Certo, bisogna andarci cauti, ora anche lo stesso Zaniolo che ha fatto grandissime cose inizia a far preoccupare e mormorare per dei semplici infortuni. Invece no, bisogna lasciarli tranquilli. Che lavorino duramente come fa Cristiano Ronaldo che è un bell’esempio per loro, soprattutto ora che è in Italia, dimostrando che con il lavoro e con la mentalità cresci in tutti i sensi.