Milan-Lazio, il rigore non concesso continua a scatenare polemiche ▷ “Collu ne aveva dato uno uguale!”

La decisione dell’arbitro Collu di non assegnare il calcio di rigore alla Lazio nel finale della sfida contro il Milan ha generato un’ondata di discussioni che continua a riempire il dibattito calcistico. La partita di San Siro, conclusa con il successo rossonero grazie al gol di Rafa Leão nella ripresa, è stata infatti segnata da un episodio controverso che ha rapidamente oscurato tutto il resto dell’incontro.

Nel corso dei minuti di recupero, Alessio Romagnoli si è ritrovato a calciare da distanza ravvicinata all’interno dell’area del Milan. Sulla traiettoria del tiro è intervenuto Pavlović, che ha intercettato il pallone con il braccio. L’azione ha immediatamente fatto scattare l’intervento del VAR, che ha richiamato Collu affinché rivedesse l’episodio direttamente al monitor a bordocampo.

Quando il direttore di gara ha finalmente comunicato la propria decisione, la sorpresa è stata generale. Collu ha infatti spiegato che, pur riconoscendo come il braccio del numero 31 rossonero fosse effettivamente oltre la sagoma corporea, l’azione doveva essere interpretata in un altro modo. Secondo il suo giudizio, Pavlović aveva subito un fallo da Marusic poco prima del tocco con il braccio. Per questo motivo, la conclusione è stata chiara e definitiva: niente calcio di rigore per la Lazio.

La scelta ha inevitabilmente alimentato polemiche, interpretazioni contrastanti e analisi tecniche che continuano a susseguirsi anche dopo il triplice fischio. Soprattutto se confrontata con episodi simili verificatisi in altre partite recenti.

Lecce-Napoli e Bologna-Cremonese: casi simili giudicati diversamente

In Lecce–Napoli ai padroni di casa è stato concesso un calcio di rigore per un tocco di mano di Juan Jesus paragonabile a quello avvenuto a San Siro. Lo stesso è accaduto ieri sera durante Bologna–Cremonese. La formazione toscana ha infatti ottenuto un penalty per un contatto con il braccio altrettanto simile nella dinamica.

Questi precedenti hanno alimentato ulteriormente il dibattito sull’uniformità dei criteri applicati e sulle interpretazioni che stanno caratterizzando l’uso del VAR in questa stagione. La sensazione è che le polemiche intorno a questi episodi siano destinate a non finire mai.

“Per Collu era chiaro rigore quello di Milan-Lazio!”

Ad Open VAR, il designatore degli arbitri Rocchi ha voluto chiarire in modo netto la sua posizione sull’episodio: “Non ci sono dubbi su questo episodio. Questa è una decisione che meritava un check di 15 secondi, perché non ha nessun grado di punibilità!“.

A Radio Radio Lo Sport, il dibattito continua ad essere più acceso che mai. In diretta è stato mostrato anche il contestato episodio di Lecce–Napoli, proprio per evidenziare come, in quella circostanza, fosse stato assegnato un rigore ai salentini per un tocco di mano di Juan Jesus molto simile a quello di Pavlović. Un parallelo che mette in luce un’incoerenza difficile da ignorare e che alimenta la sensazione che, a San Siro, la stessa dinamica non sia stata valutata con gli stessi criteri.

Ilario Di Giovambattista è incredulo per quanto accaduto: “Collu aveva dato lo stesso rigore in occasione di Lecce-Napoli. Oggi non lo fischia perché dice che c’è un fallo di Marusic ma questo fallo non esiste! Lo abbiamo visto tutti“.

Il caso, anziché spegnersi, continua dunque a montare, intrecciandosi con altri precedenti recenti – come quello di Bologna–Cremonese – e contribuendo ad alimentare un dibattito sempre più acceso sulla coerenza delle decisioni arbitrali e sull’utilizzo del VAR in Serie A.