Lando Norris 9,5
Campione del Mondo: perché non il massimo dei voti? Perché l’aveva vinto in anticipo, il titolo e, quando gli avevamo tributato la completa maturazione, lo ha rimesso in palio con qualche cedimento. Bravo a governare il caos – e la rimonta di Verstappen – nell’ultima parte di stagione.
Max Verstappen 9,5
Monoposto inferiore alle McLaren, con alcuni errori nello sviluppo e qualche soluzione accantonata in corso d’opera, eppure è stato “lì” fino all’ultima gara, fino all’ultima pole. È lui che ha dato senso alla Formula Uno quanto ad appeal e richiamo per gli spettatori.
Red Bull 9
Brevissima riflessione: hanno perso Newey e Horner, eppure sono stati lì lì fino all’ultima gara. Non vi fa venire in mente nulla?
George Russell 8
Una stagione che va intesa come il definitivo attraversamento della “linea d’ombra”, a livello di maturità agonistica? A ventisette anni sì. Sensazione: merita un team che si concentri su di lui come fa la Red Bull con Verstappen.
Kimi Antonelli 7 –
Voto proporzionato alla dimostrazione di un talento indiscutibile, che ha “girato” a braccetto con qualche ingenuità e/o crisi di crescita.
Carlos Sainz 6,5
Era stato coraggioso a scegliere la Williams. A conti fatti, ne ha aiutato lo sviluppo e nell’ultima parte di stagione si è tolto soddisfazioni significative.
Il team radio finale di Lewis Hamilton 7,5
Commovente, le parole di un leader nel momento più frustrante, ovvero quello dei bilanci.
Oscar Piastri 6,5
Dominatore, soprattutto a livello di lucidità, della prima parte di stagione. Smarritosi nella fase centrale, ha provato a risalire la china con un paio di guizzi finali. Troppo tardi, complici le incertezze tattiche della McLaren.
Ferrari 4,5
Sbagliata la comunicazione enfatica dello scorso inverno; sbagliata la concezione della SF – 25; sbagliata la ridefinizione dello schema sospensivo posteriore; sbagliatissime le dichiarazioni di Elkann…










