Bagnai incalza Zaccardi alla Camera sui contratti dei vaccini: “Speranza fece senza di lei, perché?”

Nel suo intervento alla commissione d’inchiesta Covid, l’ex dirigente del Ministero della Salute Zaccardi ha cercato di ricostruire i momenti iniziali della gestione dei vaccini e il ruolo dei principali funzionari coinvolti, interrogato dal deputato della Lega Alberto Bagnai.
Nicola Magrini, allora direttore generale dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), si era lamentato per non essere stato informato tempestivamente delle trattative sui vaccini. Secondo Zaccardi, la protesta di Magrini poteva avere un fondamento, vista la sua posizione, ma lui stesso non è stato in grado di chiarire del tutto le ragioni precise.

“Strano che una vicenda così delicata venga gestita in solitudine dal ministro“, sostiene Bagnai.
“Posso dire che, quando si iniziò a studiare la possibilità di acquisire vaccini a livello dei primi paesi europei, come Olanda, Germania e Francia, eravamo in una condizione vicina allo zero. In quel contesto, il ministro, a livello politico, cioè lui come ministro, e gli altri paesi cominciarono a esplorare questa possibilità, cercando un percorso che portasse ai vaccini”.
In quella fase iniziale, le scelte politiche chiave venivano effettivamente seguite direttamente dal ministro e da un gruppo ristretto di funzionari.

“Il ministro decise di seguire la vicenda con il segretario generale, il dottor Ruocco, sulla base di una considerazione che anch’io feci. Forse fui proprio io a promuoverla. Ruocco, che era segretario generale nel ministero, aveva delle funzioni proprie di coordinamento dell’attività dei direttori generali, ma anche, nell’ordinamento del Ministero della Salute, quella di assumere le funzioni del Direttore Generale quando questo non era in carica. Potrei sbagliare, perché la memoria può fallire, ma la scelta di Ruocco fu dovuta alla sua particolare competenza nelle relazioni internazionali, che seguiva per il Ministero da tempo, e anche per il fatto che aveva la funzione di sostituire il direttore generale delle relazioni internazionali, che in quel momento non era in carica”.

Zaccardi ha aggiunto che “la scelta fu quella di affidare la trattativa a livello comunitario a un dirigente generale di alto livello del ministero, perché era la persona con compiti di gestione che poi entravano nella vicenda contrattuale. Nella prima fase, poi, fu proprio Ruocco a portarmi, con un certo tipo di garanzia e riservatezza, i primi esiti dello studio e delle predisposizioni degli atti contrattuali”.

“Ma quando intervenne Magrini, dicendo “Non so niente”, io gli risposi spiegando cosa stava accadendo in quella fase, che era di estrema delicatezza. Era l’inizio delle trattative con gli altri stati, e in quel periodo il ministro, insieme a Ruocco, seguiva direttamente la vicenda, che poi si è evoluta come tutti sappiamo”.

Nel video l’estratto dall’audizione.