La nota piattaforma di messaggistica gestita da Meta subirà delle importanti modifiche dal 15 gennaio 2026: cambia tutto
Non c’è persona, non c’è utente che – a prescindere dalla fascia d’età, dallo status sociale, da bisogni derivanti da esigenze personali o d’affari – non utilizzi almeno una volta al giorno WhatsApp, la celebre App leader nel sistema di messaggistica tra utenti o tra questi e gli account business dotati di un profilo ufficiale.

Battuto – talvolta anche in modo eccessivo – per questioni legate ai gruppi di comuni interesse (dalle tanto temute chat delle mamme di scuola ai gruppi di famiglia o quelli che racchiudono persone che condividono la frequentazione della stessa palestra o del luogo di lavoro), WhatsApp si è arricchito, negli ultimi anni, con i sistemi di intelligenza artificiale che aiutano gli utenti nella ricerca di informazioni o di soluzioni a problemi che richiedono una risposta immediata da parte del sistema.
Tra questi ha preso piede in modo massiccio ChatGPT, una tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale per creare conversazioni naturali e coinvolgenti. Ma anche Copilot, assistente di IA di Microsoft che fornisce supporto e automatizza compiti in svariate applicazioni come Microsoft 365, Edge, e Windows.
Parallelamente, con un servizio fornito dalla stessa sovrastruttura che governa WhatsApp, Facebook ed Instagram, Meta AI – un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da Meta e integrato nelle sue piattaforme, risponde a domande, fornisce suggerimenti, genera testi e svolge compiti, tra cui trovare dati online, rendendo più facile l’interazione dell’utente con la conoscenza in senso generale.
ChatGPT e Copilot lasciano WhatsApp: la data ufficiale
WhatsApp ha annunciato l’aggiornamento dei termini lo scorso ottobre, anticipando che l’API Business continuerà ad essere utilizzata per servizi di assistenza e supporto, ma non per distribuire chatbot in cui l’AI stessa risulti essere il prodotto.

Questo significa, come confermato ufficialmente da OpenAI e Microsoft – detentori rispettivamente di ChatGPT e Copilot – che nei prossimi mesi le due holding ritireranno da WhatsApp le loro applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.
OpenAI aveva anticipato la decisione nei giorni scorsi, mentre Microsoft ha formalizzato il tutto questa settimana. Entrambe le aziende hanno preso atto delle nuove condizioni dei WhatsApp Business Solution Terms, che dal 15 gennaio 2026 impediranno l’uso dell’App di messaggistica per distribuire chatbot di intelligenza artificiale non sviluppati direttamente da Meta. Fino a quella data i due servizi resteranno disponibili per gli utenti, seppur con modalità differenti.
Queste decisioni si inseriscono in un contesto, già monitorato in Italia dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di avviamento di un’istruttoria sulle nuove condizioni di WhatsApp Business atto a valutare se l’esclusione dei chatbot concorrenti possa configurare un abuso di posizione dominante da parte di Meta.
L’Autorità ha già evidenziato il rischio che il mercato possa diventare contendibile, data la scarsa propensione degli utenti a cambiare la tradizionale piattaforma di messaggistica.










