Matias Soulé, giovane talento della Roma e italo-argentino, potrebbe essere convocato dalla Nazionale italiana. A confermarlo è stato il suo agente, Martin Guastadisegno, che ha rivelato come il calciatore abbia la possibilità legale di giocare con l’Italia qualora la sua situazione con l’Argentina non si concretizzasse. “Ha la possibilità di essere convocato con la nazionale italiana”, ha spiegato l’agente, sottolineando come Soulé stia guadagnando sempre più spazio nella Serie A e possa meritare una chance con la maglia azzurra.
Tuttavia, il dibattito sulla convocazione del ragazzo va oltre la semplice opportunità sportiva. Le dinamiche calcistiche internazionali e le politiche nazionali giocano un ruolo cruciale in questa storia, come evidenziato anche dal commento di Xavier Jacobelli, che ha analizzato in profondità la questione.
Jacobelli: “Le parole dell’agente di Soulé sull’Italia mi sembrano più un avviso a Scaloni”
Xavier Jacobelli, giornalista ed esperto di calcio, ha condiviso il suo punto di vista sulla vicenda in un intervento su Radio Radio Mattino, spiegando come la situazione di Matias Soulé potrebbe essere vista come un chiaro messaggio verso la Federazione Argentina. Secondo Jacobelli, “la situazione di Soulé sembra più che mai un avviso ai naviganti”. L’idea che l’Argentina, pur avendo molti calciatori nel ruolo di Soulé, non lo abbia ancora convocato, ha fatto emergere il sospetto che l’azzurro possa diventare una reale alternativa per il giovane attaccante.
Jacobelli ha poi spiegato come il ragazzo stia costruendo una solida carriera con la Roma, mettendo in mostra prestazioni che potrebbero spingerlo verso la convocazione da parte della Nazionale italiana. Ma l’aspetto più interessante è il contesto che circonda questa possibile mossa. “Questo è un messaggio rivolto a Scaloni”, ha detto Jacobelli, riferendosi al ct della Nazionale argentina, che potrebbe ora sentire la pressione di dover prendere una decisione su Soulé.
Soulé un talento da non perdere: il caso di Ahanor e l’apertura dell’Italia agli oriundi
Jacobelli non si è limitato a parlare di Soulé, ma ha anche toccato il tema degli oriundi in generale, portando l’esempio di altri talenti come Ahanor, il giovane calciatore nato ad Aversa da genitori nigeriani, che presto potrebbe entrare nell’orbita della Nazionale italiana grazie al raggiungimento dei 18 anni. Secondo Jacobelli, in un mondo globalizzato, l’Italia non può permettersi di trascurare i talenti provenienti da altre nazioni, e dovrebbe cercare di integrare questi giocatori senza farli aspettare anni per ottenere la cittadinanza.
“Il problema che riguarda l’Italia è la mancanza dello ius sportivo, ovvero quella legge che consentirebbe di non dover aspettare 18 anni per ottenere la cittadinanza e poter essere convocati”, ha detto Jacobelli, ponendo l’accento su una possibile riforma delle leggi che regolano l’accesso alla Nazionale per gli oriundi.
Un calcio in continua evoluzione: l’Italia e le sfide del futuro
La riflessione di Jacobelli si inserisce in un contesto di cambiamento nel mondo del calcio, dove il mercato internazionale e le opportunità per i giovani oriundi sono sempre più rilevanti. Il giornalista ha messo in luce come il calcio italiano stia vivendo una fase di adattamento alle nuove dinamiche globali. Con la Nazionale italiana che non parteciperà ai prossimi Mondiali 2026 se non riuscirà a qualificarsi, il sistema calcistico potrebbe essere costretto a rivedere le proprie politiche, accogliendo con più facilità i talenti oriundi che potrebbero rappresentare una risorsa preziosa.
Per Jacobelli, la Nazionale italiana deve essere pronta ad adattarsi a un calcio sempre più internazionale, dove le scelte non sono più dettate solo dal territorio, ma anche dal potenziale dei singoli giocatori. “In un mondo globalizzato, Svizzera, Germania e Francia hanno integrato giocatori da altre nazioni, e l’Italia non può rimanere indietro”, ha affermato, suggerendo che l’integrazione di oriundi potrebbe essere una delle chiavi per il rilancio del calcio azzurro.
Il futuro di Soulé con l’Italia è ancora incerto
La possibilità di vedere Matias Soulé con la maglia della Nazionale italiana è ancora un’ipotesi, ma le parole di Jacobelli e l’intervento del suo agente aprono scenari interessanti per il futuro del calcio italiano. Se Soulé dovesse continuare a fare bene con la Roma, la Nazionale azzurra potrebbe diventare una scelta naturale, soprattutto se la situazione con l’Argentina non dovesse evolversi. Tuttavia, il calcio italiano dovrà anche affrontare sfide più ampie, come la gestione degli oriundi e una possibile riforma delle leggi per favorire l’integrazione di giovani talenti. L’evoluzione del calcio moderno e il dinamismo del mercato internazionale metteranno alla prova la Federazione Italiana nelle scelte future, ma sicuramente la Nazionale non potrà ignorare il talento di calciatori come Soulé.










