
Gli attaccanti della Serie A stanno attraversando un momento difficile. Un dato lo dimostra chiaramente: nella penultima giornata di campionato, in 10 partite, sono stati segnati appena 11 gol. Tra occasioni sprecate e prestazioni sempre più opache, molti allenatori si trovano ora a dover cercare soluzioni alternative — spesso affidandosi a trequartisti adattati al ruolo di falso nove.
È una tendenza sempre più diffusa: Allegri ha provato a reinventare Leão come riferimento offensivo, Conte ha scelto di puntare su De Bruyne per dare maggiore imprevedibilità alla manovra, mentre Gasperini ha sperimentato con Dybala nel cuore dell’attacco, alla ricerca di un equilibrio diverso tra qualità e concretezza.
Orsi: “La crisi degli attaccanti è dato dal modo di giocare in Serie A. E Vialli…”
In diretta a Radio Radio Mattina Sport & News, Nando Orsi, ex calciatore e opinionista, si è mostrato molto critico nei confronti della gestione dei centravanti e del modo di giocare delle squadre italiane, che, a suo giudizio, li penalizza molto: “Tra poco i centravanti spariranno. Il Napoli gioca col finto nove alto 1.70m, la Roma gioca col finto nove alto 1.70m. Tra un po’ scompariranno, non ci saranno più e noi ci lamenteremo che si segneranno pochi gol. La crisi dei centravanti è dato dal modo di giocare in Italia, basato sul possesso palla e sulla costruzione dal basso. Questo li penalizza molto perché la palla non gli arriva mai e sono costretti a venire a prendersi la palla a centrocampo. Ma vi rendete conto?“.
Il nostro opinionista ha svelato poi un retroscena su Gianluca Vialli, uno tra i migliori attaccanti italiani tra gli anni ’80 e ’90: “Mi raccontarono che Vialli, negli spogliatoi si arrabbiò con la squadra e disse: “La palla dovete darla a me, perché sono io il vostro centravanti”. Devono capire tutti che centravanti e portiere sono i punti di riferimento di una squadra di calcio. Quindi, si deve far di tutto per cercare di far segnare il centravanti, che deve stare in area di rigore o nei pressi“.









