Svilar 6,5
Rigore quasi intercettato, serratura presidiata.

Celik 6,5
Solidità e intensità a tutta fascia; generoso e un po’ meno lucido nel finale.

Mancini 7
Spesso in proiezione offensiva, premiato dal cross di Tsimikas per la firma del raddoppio, con perentorio inserimento. Il consueto controllo del fortino lì dietro, soprattutto per governare il caos nel finale.

N’Dicka 8
Troneggiante nella sua area, svettante per il vantaggio on quella avversaria. Ricordate quando si diceva che era il meno adatto tra i difensori di “Gasp”?

Rensch 7
Ottime sensazioni, a confermare quelle del derby. Corsa elegante, inserimenti puntuali, palloni sempre giocati in modo utile.

El Aynaoui 6,5
Più prosa che poesia, ma costantemente presente nel fraseggio, anche nel coprire le spalle a Koné quando quest’ultimo parte. Picchia il giusto.

Koné 6,5
Tuttocampista e onnipresente, aspettando il tiro in porta.

Tsimikas 6,5
Primo tempo diesel, secondo turbo, con assist e sfruttamento negli spazi.

Soulé 6 –
Più fumo che arrosto.

El Shaarawy 6
Movimento e tentativi di conclusione, quando si accentra per caricare il destro; non sempre trova la sponda dei compagni con la giusta tempistica.

Dovbyk 5,5
Qualche sponda, soprattutto nel finale del primo tempo. Quanto si smarca? Poco. Quanto viene cercato per premiare certe sue caratteristiche? Pochissimo.

Pellegrini 7
Il miglior lubrificante possibile per l’ingranaggio di una manovra dominante ma non efficace negli ultimi venti metri, prima del suo ingresso.

Cristante 6,5
L’uomo giusto nel momento in cui servivano le sue attitudini quanto a palleggio e contrasto.

Pisilli 5
Al di là della colpa specifica sul rigore, a livello di ingenuità, un ingresso non all’altezza.

Ferguson 5
Parte decentrato e lì resta.

Hermoso 6
Battagliero, ammonito, non perde lucidità.

Gasperini 7
Distribuisce complimenti e scappellotti dialettici (Pisilli) senza remore, al termine di una partita in cui la Roma è sembrata più “sua” nel secondo tempo, pur con un finale simile a quello del derby, a livello di controllo.

Paolo Marcacci