Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha portato il suo punto di vista all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, affrontando temi di grande rilevanza mondiale, dalla situazione a Gaza e la condotta di Israele, fino alla guerra in Ucraina, passando per la necessità di una riforma delle Nazioni Unite e le sfide legate alla migrazione e alle politiche ambientali. Il suo discorso, che ha avuto una durata di 16 minuti, è stato un intervento articolato, pieno di contenuti forti e chiari.
Meloni: “Israele ha superato il limite a Gaza, ma Hamas resta il colpevole”
Uno dei passaggi più significativi del suo intervento ha riguardato la situazione di Gaza. Meloni ha espressamente dichiarato che Israele ha superato il limite, con una guerra che ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile palestinese. Tuttavia, la presidente del Consiglio ha voluto precisare che Hamas è il principale responsabile del conflitto. “E’ Hamas ad aver scatenato il conflitto” e che “chi ha scatenato la guerra non può essere premiato“. Nonostante ciò, Meloni ha ribadito il suo supporto per la soluzione dei due Stati, ma con delle condizioni chiare: il rilascio degli ostaggi israeliani e l’esclusione di Hamas dal futuro governo della Palestina. “Israele non può impedire la creazione di uno Stato palestinese“ ha detto, sottolineando come la creazione di nuovi insediamenti in Cisgiordania sia un atto inaccettabile.
La Russia e la violazione dello Statuto dell’ONU
Un altro tema su cui Meloni ha espresso una posizione chiara è stato quello della Russia e della guerra in Ucraina. “La Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu. Violando l’integrità e l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, con la volontà di annetterne il territorio. E ancora oggi non si mostra disponibile ad accogliere seriamente alcun invito a sedersi al tavolo della pace“. La sua condanna è stata netta: l’aggressione russa ha avuto effetti destabilizzanti, riaccendendo focolai di conflitto in altre parti del mondo e mettendo a dura prova la coesione delle Nazioni Unite.
“La riforma delle Nazioni Unite è urgente”
Il tema della riforma delle Nazioni Unite è stato un altro punto cruciale dell’intervento di Meloni. La presidente del Consiglio ha sottolineato che multilateralismo, dialogo e diplomazia non sono più sufficienti senza istituzioni che funzionano davvero. “Il mondo è cambiato e l’ONU deve evolversi“, ha affermato, chiedendo una riforma pragmatica e realista. La premier ha fatto appello a un sistema internazionale più rappresentativo ed efficiente, che non crei nuove gerarchie, ma che sia in grado di affrontare le sfide del presente. “C’è bisogno di un’ONU che risponda meglio alle sfide globali, non di nuove divisioni interne“ ha aggiunto. Meloni ha ricordato che l’ONU è stata fondata nel 1945 con l’obiettivo di evitare nuovi conflitti, ma guardando alla realtà attuale, non si può ignorare che i conflitti sono ancora numerosi e le sue istituzioni sembrano incapaci di prevenire guerre o mediare in modo efficace.
Migrazione e diritto d’asilo: “Norme obsolete, vanno aggiornate”
Un altro tema centrale del discorso è stato quello della migrazione. Meloni ha parlato della necessità di aggiornare le convenzioni internazionali sul diritto d’asilo, che, secondo lei, non sono più adeguate alla realtà attuale. “Le norme attuali sono nate in un’epoca in cui non esistevano migrazioni irregolari di massa e in cui i trafficanti di esseri umani non erano una minaccia globale“, ha dichiarato. La premier ha accusato alcune magistrature politicizzate di fare interpretazioni ideologiche delle leggi sull’asilo, mettendo a rischio la sicurezza e i diritti delle nazioni. Ha chiarito che l’Italia è pronta a difendere i diritti umani fondamentali, ma ha sottolineato che è necessario un aggiornamento delle leggi per rispondere alle nuove sfide globali. Secondo Meloni, è cruciale proteggere anche la sovranità nazionale e il diritto di ogni Paese di gestire i flussi migratori e di tutelare i propri cittadini.
Politiche ambientali: “Non possiamo sacrificare l’industria”
Un altro punto su cui Meloni ha espresso il suo parere è stato il tema delle politiche verdi e del cambiamento climatico. La presidente ha accusato le politiche ambientali attuali di essere troppo punitiva nei confronti delle economie occidentali, in particolare quelle di Europa e Stati Uniti, rischiando di creare un deserto industriale. “Non si tratta di negare il cambiamento climatico,” ha chiarito, “ma di trovare soluzioni realistiche che non penalizzino la crescita e la classe media“. Meloni ha criticato l’approccio troppo ideologico e ha proposto un gradualismo nelle riforme, basato su neutralità tecnologica e soluzioni sostenibili che non minino la competitività economica.
Un invito al coraggio e alla responsabilità globale
In chiusura, Meloni ha invocato coraggio per affrontare le sfide globali. Citando San Francesco, ha detto: “I combattimenti difficili sono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare“. La premier ha esortato i leader mondiali ad avere il coraggio di affrontare le difficoltà con determinazione, senza cadere nella tentazione di soluzioni facili o inefficaci. Ha ribadito l’impegno dell’Italia a lavorare per un futuro più giusto, stabile e sostenibile, sfidando l’ONU a fare lo stesso.










