Il Giappone ricorda in questi giorni gli 80 anni dallo sgancio tragico della bomba atomica su Hiroshima.
Un gesto orrendo e disumano, di cui è bene conservare viva la memoria, senza cedere all’oblio o alla semplificazione storica

Hiroshima e Nagasaki: l’ultimo atto della Seconda Guerra Mondiale, il primo della Guerra Fredda

Lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki fu non solo l’ultimo atto della Seconda guerra mondiale, ma anche il primo atto della Guerra fredda.
Per la prima volta nella storia dell’Occidente, si legittimò apertamente lo sterminio di civili innocenti, segnando un punto di non ritorno.

A colpire non è solo la brutalità dell’atto, ma anche l’assenza di pentimento e di elaborazione collettiva.
Quello che dovrebbe essere riconosciuto come crimine contro l’umanità è ancora oggi descritto come male necessario o legittimo atto di guerra, nonostante il Giappone fosse già sconfitto e impotente.

L’attuale egemonia globale americana affonda le sue radici in questa scandalosa assoluzione morale e politica.
Si è condannato giustamente Auschwitz e i gulag sovietici, ma non Hiroshima e Nagasaki, e con esse la pratica del bombardamento legittimato.

Il modello Hiroshima: una dottrina ricorrente

Proprio perché considerato un “male necessario”, il bombardamento legalizzato è tornato più volte: Vietnam, Jugoslavia, Iraq, Libia, fino ai conflitti odierni.
Il modello è sempre lo stesso: inventare nuovi Hitler per giustificare nuovi Hiroshima.
Ubi Hitler, ibi Hiroshima.

Il problema è l’asimmetria della colpa: mentre si è chiesto pentimento per lager e gulag, nessuno ha condannato con la stessa forza le bombe atomiche.
E così esse tornano ciclicamente nella storia, come strumento di dominio e “pacificazione”.

La bomba atomica su Hiroshima fu un crimine come il nazismo e il comunismo

Bisogna avere il coraggio di dirlo: lo sgancio delle due bombe atomiche fu un crimine, tanto quanto quelli del nazismo e del comunismo.
La civiltà del dollaro – che oggi si propone come paladina della democrazia – porta su di sé il peso di crimini contro l’umanità, esattamente come le dittature del Novecento.

È paradossale che gli Stati Uniti d’America, responsabili di Hiroshima e Nagasaki, pretendano oggi di essere i garanti della pace e della democrazia nel mondo.
Un’incongruenza storica e morale che ancora non trova risposte.