Improvvisa e inaspettata la decisione del campione, che ha deciso di dire ‘basta’ a soli 31 anni: i tifosi non se ne fanno una ragione
Forse tra qualche tempo ne sapremo di più. Forse tra qualche mese, o qualche anno, emergerà una verità più particolareggiata di quella fornita, senza dare troppe spiegazioni, dal diretto interessato.

Forse si scoprirà che la dura vita del professionista (nel suo caso poi, parliamo di uno che ha fatto dell’abnegazione e del lavoro le sue qualità migliori) si era fatta insopportabile. Magari anche soffocante. Al punto tale da aver schiacciato le motivazioni, la voglia di continuare a vincere col club della sua vita, quello che ha rappresentato per ben 660 partite, vincendo qualcosa come 15 trofei.
Il mondo dello sport pullula ancora di grandi campioni che, nonostante l’ineluttabile incedere dell’età, continuano a lottare per grandi traguardi personali e di squadra. La volontà di stupire ancora, di battere nuovi record, di esser ricordati come autentiche leggende dello sport pervade l’animo di personaggi come LeBron James, Novak Djokovic e Lewis Hamilton, tanto per citare dei popolarissimi fuoriclasse.
Nel caso invece di Alex Abrines, il Capitano del Barcellona basket, fedele al club catalano dal 2012 al 2025 con la parentesi di tre anni trascorsi in NBA nelle fila degli Oklahoma City Thunder, evidentemente quel fuoco si è spento.
Alex Abrines si ritira: il commiato sui social
“Il Palau blaugrana sarà sempre casa mia. Ora voglio stare con la mia famiglia. È il momento di vivere la vita che voglio. Il Barça e il basket mi hanno dato tutto“, si legge nella lettera, diffusa a mezzo social, che il cestista ha voluto indirizzare ai tifosi catalani.

Evidenti, sebbene come detto non completamente esaustive, le motivazioni di un addio arrivato come un fulmine a ciel sereno. E per i tempi scelti per il ritiro (con decorrenza immediata) e per l’ancor giovane età dell’atleta, che il prossimo 1 agosto compirà 32 anni.
Il basket blaugrana e non solo perde un esponente di spicco del movimento. Uno che tra il 2016 e il 2019 ha anche dato lustro alla Spagna andando a giocare nella Lega professionistica per eccellenza dello sport: quell’NBA che è stata sicuramente un’esperienza arricchente da ogni punto di vista.
Ora, come detto dal diretto interessato, è il momento di concentrarsi sugli affetti personali, ma con la consapevolezza di aver dato tutto. Senza pensare a cosa ancora avrebbe potuto dare alla sua gente.










