Maurizio Sarri ha deciso di ripartire con la Lazio. L’allenatore toscano è tornato dopo un anno di separazione e lo ha fatto con la consapevolezza che la prossima sarà una stagione diversa: niente coppe europee, un calendario più snello e un obiettivo chiaro di riportare equilibrio e coerenza in una rosa che ha vissuto una stagione complicata.

Il nuovo percorso inizia con una squadra attualmente composta da 24 giocatori, terzo portiere Furlanetto incluso, ma la società punta a ridurre l’organico a 19 elementi di movimento più i portieri Provedel e Mandas. È una scelta che risponde alle esigenze di Sarri, sempre più orientato a lavorare con un gruppo compatto e realmente coinvolto. Una rosa più corta significa però la necessità di una gestione attenta e di scelte nette sulle uscite.

La priorità è anche legata ai vincoli di bilancio e ai parametri UEFA, che impongono spese contenute entro il 70% dei ricavi e una chiusura dei riscatti di Rovella e Pellegrini per circa 40 milioni complessivi. Fabiani ha assicurato che i giocatori più importanti non partiranno, salvo offerte irrinunciabili. Sarri ha chiesto condivisione e chiarezza sulle decisioni, ricordando che la mancanza di dialogo era stata una delle cause della sua separazione nel 2024.

Sul piano tecnico, la Lazio sta valutando un terzino sinistro che possa integrarsi con Tavares e Pellegrini, in attesa di capire la posizione di quest’ultimo. Tra le idee c’è Parisi della Fiorentina, già cercato in passato. A centrocampo resta in discussione la posizione di Vecino, in attesa di rinnovo, mentre Dele-Bashiru dovrà dimostrare di poter garantire un gioco più fluido e meno legato solo alla fisicità. In attacco la situazione è ancora aperta: Dia e Castellanos non rientreranno più nel piano del doppio centravanti, e l’eventuale arrivo di un nuovo attaccante dipenderà dalle uscite.

La lista dei partenti è lunga: Basic e Tchaouna sono i primi a poter salutare, con il francese vicino al PSV Eindhoven. Ibrahimovic, in prestito dal Bayern, non sarà riscattato. Cataldi, rientrato dal prestito, è un nome che Sarri conosce e potrebbe tornare utile, mentre Floriani Mussolini, reduce da una stagione positiva alla Juve Stabia, verrà valutato durante il ritiro. Più difficile che restino altri giocatori rientrati dai prestiti come Cancellieri e Marcos Antonio, che al momento non hanno trovato spazio.

C’è anche da monitorare la situazione di Patric, che sta recuperando dall’operazione alla caviglia e non ha ancora garanzie fisiche. Sarri ha osservato la squadra per tutta la stagione e ha già un’idea precisa delle gerarchie. La Lazio ripartirà da certezze come Romagnoli e Gila, mentre proverà a integrare Provstgaard e confermare Gigot come leader difensivo.

L’obiettivo resta quello di creare un gruppo coeso e più funzionale al gioco di Sarri, con una gestione attenta del bilancio e la consapevolezza che la stagione sarà lunga anche senza impegni internazionali. La società e il tecnico hanno fissato i punti chiave: ridurre la rosa, inserire giocatori adatti al sistema di gioco e non sacrificare la qualità. Resta da capire come si muoverà la dirigenza nelle prossime settimane, tra uscite da definire e possibili rinforzi per completare la squadra. Sarri ha chiesto di evitare equivoci: il lavoro sarà condiviso, ma anche netto e rigoroso. La Lazio si prepara così a ripartire con un nuovo equilibrio e la voglia di tornare protagonista.