GRETA THUNBERG FERMATA DA ISRAELE – È di queste ultimissime ore la notizia relativa al sequestro da parte dell’esercito israeliano della Madleen, imbarcazione a vela di 18 metri, partita da Catania il 1° giugno con a bordo 12 attivisti internazionali. L’obiettivo? Portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, duramente colpita dal conflitto.

Tra i volontari figurano la nota attivista svedese Greta Thunberg e l’europarlamentare franco-palestinese Rima Hassan. A bordo si trovavano beni essenziali come latte in polvere, forniture mediche e altri materiali fondamentali per le persone assediate.

La missione, organizzata dalla rete Freedom Flotilla Coalition, mirava a sfidare il blocco navale imposto da Israele per garantire la consegna diretta degli aiuti.

Dirottamento e intercettazione da parte delle forze israeliane

Durante la navigazione verso Gaza, la Madleen è stata fermata e dirottata dalla marina israeliana. Il Ministero degli Esteri israeliano ha ufficialmente comunicato che i passeggeri dovranno “tornare nei loro Paesi”, negando il permesso di proseguire. L’ONG Freedom Flotilla ha denunciato l’operazione come un vero e proprio “sequestro” della nave e dell’equipaggio, definendo l’azione un atto di “pirateria” e “rapimento” da parte dell’esercito israeliano.

Le comunicazioni con la Madleen sono state improvvisamente interrotte, aumentando la tensione internazionale attorno all’episodio.

Israele, Il messaggio video di Greta Thunberg dalla nave Madleen

In giornata è stato diffuso un video (probabilmente preregistrato) da Greta Thunberg, direttamente a bordo della Madleen, poco prima dell’intercettazione. Chiaro l’appello dell’attivista:
“Mi chiamo Greta Thunberg e vengo dalla Svezia. Se state guardando questo video, significa che siamo stati intercettati e rapiti in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane. O da gruppi che li sostengono.”

Greta ha inoltre lanciato un appello urgente: “Chiedo alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti i miei compagni di fare pressione sul governo svedese affinché intervenga per ottenere il nostro rilascio il prima possibile.”

Il video è stato condiviso sui suoi canali social, accompagnato da una didascalia molto chiara: “Il governo svedese deve proteggere i propri cittadini! Greta Thunberg è stata rapita dalle forze israeliane mentre si trovava su una nave civile disarmata, trasportante esclusivamente aiuti umanitari – latte in polvere, forniture mediche e altri beni essenziali – destinati alla popolazione assediata di Gaza. Non rappresentava alcuna minaccia e operava nel pieno rispetto del diritto internazionale.”

In risposta, il Ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato sui propri profili social una foto che ritrae Greta sorridente mentre riceve un panino, accompagnata da una didascalia rassicurante. “Greta Thunberg è in viaggio verso Israele, sana e salva e di buon umore.”

L’avvertimento del ministro Katz e la linea dura contro la Madleen

Già prima del fermo, il Ministro della Difesa israeliano Katz aveva inviato un messaggio molto chiaro alla nave Madleen. L’ordine all’IDF di impedirne l’arrivo a Gaza è stato infatti immediato. Ha rivolto parole dure a Greta e ai suoi compagni, definendoli “antisemiti” e sostenitori di Hamas, esortandoli a “tornare indietro, perché non raggiungeranno mai Gaza.”

La tensione politica è dunque alta, con Israele che mantiene una posizione inflessibile nel rispetto del blocco navale. Questo è considerato indispensabile per evitare il passaggio di armi ai gruppi armati palestinesi.

Israele, non solo Greta Thunberg | A bordo 12 volontari da tutto il mondo: la solidarietà internazionale

L’equipaggio della Madleen è composto da volontari provenienti da diversi Paesi: Brasile, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Turchia. Oltre a Greta Thunberg, spicca la presenza dell’eurodeputata Rima Hassan, nota per il suo attivismo a favore della causa palestinese.

Rima Hassan è stata una figura chiave anche nella promozione di una lettera-appello firmata da oltre 200 europarlamentari, che chiedeva con forza a Israele di consentire il passaggio della Madleen per garantire la consegna degli aiuti umanitari.

Il blocco navale di Israele e la risposta di Rima Hassan

Il ministro Katz ha ribadito che Israele non permetterà alcuna violazione del blocco navale su Gaza, definendolo una misura essenziale per prevenire il traffico di armi verso Hamas, che viene descritto come “un’organizzazione terroristica responsabile di crimini di guerra e ostaggi israeliani.”

Dall’altra parte, Rima Hassan ha promesso che i volontari resteranno mobilitati “fino all’ultimo minuto”, sottolineando con forza che “si tratta di civili disarmati che trasportano solo aiuti umanitari, senza rappresentare alcuna minaccia.”