Il Napoli torna a far sognare una città intera, sospesa tra scaramanzia e speranza concreta. Mentre l’Inter accusa i primi segni di logoramento da doppio impegno, l’ombra azzurra si allunga sulla vetta del campionato. Marco Giordano e Manuel Parlato, ai microfoni di Radio Radio Lo Sport, offrono uno spaccato lucido e vibrante di un momento potenzialmente storico.

“Non si festeggia dopo Lecce, ma è l’ultimo scoglio”
Marco Giordano non si nasconde: “Vi sorprenderò. Non voglio fare lo scaramantico”, premette, prima di lasciarsi andare all’analisi della situazione in casa partenopea. “Dopo Lecce, se vinci, hai due partite in casa non insormontabili. A quel punto il Napoli è un passo dal sogno”. La vera variabile si chiama Inter, ma secondo Giordano “Inzaghi non è pazzo, centellina in una maniera esasperata i suoi giocatori, contro il Verona una vittoria non sarebbe così scontata”. E allora l’ottimismo prende il sopravvento: “Non è impensabile che il Napoli sabato sera sia a +5 sull’Inter. E quindi, di fatto, già potendo immaginare un’eventuale vittoria dello scudetto”. L’occhio va anche al futuro, con De Laurentiis che “è impegnato al cento per cento sulle vicende del Napoli” e pronto a “costruire il nuovo centro sportivo dal primo settembre”. Un piano che affonda le radici nel presente e guarda già oltre, a cominciare dall’incontro con Conte: “Lo sappiamo da una vita che si devono incontrare, i giornali poi devono farci i titoli, questo lo sappiamo, ma non ci vedo nulla di strano in una riunione per delineare il futuro del progetto”.
“Questo scudetto sarebbe clamoroso, più del precedente”
Manuel Parlato alza ulteriormente l’asticella dell’entusiasmo: “Una cosa è arrivare in Champions, una cosa è vincere gli Scudetti. C’è una bella differenza”. E il contesto rende il tutto ancora più eclatante: “Non è che si vincono tutti i giorni gli Scudetti. Abbiamo aspettato 33 anni, sarebbe clamoroso vincerlo dopo due anni, dopo una stagione come quella dell’anno scorso. Questo scudetto a mio parere sarebbe più clamoroso del precedente perché arriva dopo una stagione catatrofica”. Per Parlato, il merito è chiaro: “Conte è l’unico che poteva riuscirci. Non tutti pensavano fosse l’allenatore giusto, ma De Laurentiis ci ha visto lungo”. E poi c’è l’aspetto economico: “Con la plusvalenza di Kvaratskhelia e un altro scudetto in bacheca, De Laurentiis si metterebbe a segno un colpo clamoroso”. Il nodo, però, resta la continuità: “A Conte deve essere data carta bianca, non come con Spalletti. È giusto che abbia messo i puntini sulle i dopo la cessione di Kvara”. In gioco, ora, non c’è solo uno scudetto: c’è l’identità di un progetto che vuole durare.