Dopo i funerali di Papa Francesco, il 28 aprile l’ufficio stampa della Santa Sede ha fatto sapere che il prossimo conclave per la scelta del pontefice post Bergoglio si terrà il 7 maggio, due giorni dopo la data prevista. Intanto sul caso Becciu, il cardinale condannato sotto il pontificato di Francesco per truffa e peculato, spunta un’importante novità.
Due giorni in più per trovare il Papa: un conclave all’insegna dell’equilibrismo
Una scelta significativa secondo Daniele Capezzone, che ai microfoni di Capezzoom ha sottolineato come questa proroga nasconda una strategia di fondo: “L’interpretazione secondo me più acuta, più intelligente di questi due giorni in più la dà Il Messaggero: due giorni in più per cercare il consenso”. In una fase storica segnata da tensioni tra diverse correnti ecclesiali, il tempo diventa un alleato prezioso. “Due giorni in più significano trattative, contatti, diplomazie sotterranee. Significa cercare di mettere insieme i cocci per una convergenza”.
I tre poli del conclave: Parolin davanti, ma non è una corsa solitaria
Capezzone delinea uno scenario a tre poli, riflettendo le divisioni interne al Collegio cardinalizio: “Secondo alcuni ci sarebbero due fronti minoritari: il fronte, lo dico rozzamente, più di sinistra, che si potrebbe coagulare attorno a un candidato ancora da indicare, 25-30 voti. Il fronte, con altrettanta rozzezza, più di destra coagulabile attorno al candidato ungherese, pure lì 25-30 voti”. Ma chi è realmente in pole position? Per Capezzone, il nome forte resta quello del cardinale Pietro Parolin, attuale segretario di Stato vaticano: “In testa, diciamo così in pole position se fosse una gara di Formula 1, c’è Parolin che disporrebbe di 45-50 voti”. Tuttavia, l’esito è tutt’altro che scontato. “Nella dinamica di un conclave può accadere l’una o l’altra cosa: o Parolin parte avanti e cresce il consenso attorno a lui, oppure i pacchetti di voti si spostano su un’altra figura emergente. È una partita aperta”.
Il caso Becciu: l’esclusione e i retroscena papali
Tra le notizie che agitano la vigilia, spicca l’assenza del cardinale Angelo Becciu, figura discussa e al centro di recenti vicende giudiziarie. Capezzone non risparmia la nota polemica: “Non parteciperà il cardinale Becciu, il quale avrebbe fino all’ultimo provato a essere presente, ma gli sarebbe stata opposta una lettera di Papa Francesco con una specie di sgradimento, di non gradimento nei suoi confronti”. Un messaggio chiaro, che chiude le porte alla partecipazione di uno degli ecclesiastici più controversi degli ultimi anni. “Sulla base di questo – spiega Capezzone – il cardinale Becciu avrebbe detto: ‘Ok, allora se c’è una lettera di Papa Francesco, io mi tiro indietro’”. Un’esclusione che conferma quanto anche le dinamiche vaticane rispecchino oggi logiche di potere e gestione dell’immagine, non solo spiritualità e preghiera.