Trump ha suonato la sveglia: la Banca Centrale USA ora si muove, la BCE dorme ancora

Con la cosiddetta guerra – o pre-guerra – dei Dazi innescata dalla Casa Bianca, le banche centrali d’America e dell’Eurozona sono state chiamate a rispondere in modo tempestivo e in modo appropriato, senza tentennamenti, a questo cambio di rotta.

Per l’Eurozona sono molto alti i rischi di deflazione e recessione, visto che il mercato americano rappresenta il più grande mercato di esportazione, con circa il 21% di export. Soprattutto da parte delle grandi economie dell’Unione Europea.
E chi sono? La Germania, la Francia e quelli che non hanno mai contato nulla politicamente, cioè l’Italia.

Il problema

L’impatto stimato è non solo di un calo fino a un punto percentuale in meno del PIL nell’intera Eurozona, ma anche di un’economia tedesca soprattutto ancora in stagnazione e di recessione per tutto il 2025. Cioè è ragionevole ipotizzare che quelli che pagheranno di più lo scotto di questo siano proprio i nostri avversari e padroni politici, i tedeschi.
La situazione di possibile deflazione e recessione richiede una immediata azione per una decisa discesa dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.

La soluzione (americana)

Inoltre, la forte caduta repentina dei titoli azionari di borsa potrebbe comportare dei disequilibri di liquidità nel sistema a cui le banche centrali sarebbero chiamate a fare fronte: dal canto suo, la Federal Reserve americana (la banca centrale degli Stati Uniti), sembra sempre più sul pezzo, sempre più pronta a fornire della liquidità al sistema per evitare delle possibili cosiddette “trappole della liquidità” dovute ai cosiddetti cali di fiducia.
A fronte di questa instabilità, dato che la crisi si sta rapidamente contagiando, anche il mercato dei cosiddetti treasury americani, che per anni hanno garantito il debito pubblico, potrebbe avere delle forti vendite.

La titubanza (europea)

Nel frattempo la Banca Centrale Europea? Molto titubante.
Insomma, è di tutta evidenza il fatto che gli europei hanno perso il contatto con gli americani; le politiche economiche sono molto diversificate. Attenzione però, non da oggi ma ormai da 20 anni noi europei abbiamo perso la rotta, non abbiamo più una idea vera di economia, manca una pianificazione economica e abbiamo sostituito gli interessi delle imprese e delle famiglie con quello delle ideologie e delle fazioni.