Di World Economic Forum ce n’è un altro, ma meno noto. Si chiama “Inclusive Capitalism”, e nel 2020 anche Papa Francesco si espresse in suo favore.
Un concetto che diventa realtà. Il capitalismo inclusivo si pone l’obiettivo di riequilibrare le crescenti disuguaglianze di reddito nella popolazione. Il tutto all’interno del capitalismo occidentale. In linea teorica però, capitalismo ed equilibrio vanno poco spesso di pari passo. Lo studioso Allen Hammond lo sapeva bene quando ne ha parlato, sostenendo che, soprattutto negli anni della tecnologia, l’esclusività del sistema capitalista si sia rafforzata: i pochi sono sempre più ricchi, a scapito della povertà. Motivo per cui le soluzioni per un “capitalismo inclusivo” sono di difficile elaborazione.
Su questa idea è nato un vero e proprio consiglio. Ne prendono parte grandi organizzazioni quali: Johnson & Johnson, PayPal, Nestlé, Bayer, Visa, Mastercard, Fondazione Rockefeller e molti altri.
Ne parlò anche Bergoglio
Del Consiglio per il Capitalismo Inclusivo ne parlò bene anche Papa Francesco, scomparso lunedì mattina. “Cari amici, vi siete posti l’obiettivo di estendere a tutti le opportunità e i benefici del nostro sistema economico. I vostri sforzi ci ricordano che coloro che si impegnano nella vita economica e commerciale sono chiamati servire il bene comune cercando di aumentare i beni di questo mondo e renderli più accessibili a tutti“.
Il commento
“Definire inclusivo il capitalismo equivale a definire asciutta l’acqua”, dice Diego Fusaro in diretta.
“La neolingua di Orwell ha fatto scuola. E adesso chiamano inclusivo il capitalismo, chiamano sostenibile lo sviluppo, chiamano verde l’economia che in realtà distrugge l’ambiente e così via”. Però, “il capitalismo non può essere strutturalmente inclusivo, a meno che per inclusivo non si intenda il fatto che costringe a essere inclusa quella parte dell’umanità che ancora non fa parte del regime capitalistico, e quindi è un imperialismo inclusivo. Però il capitalismo, per chi ha letto anche di sfuggita qualche passo delle opere di Marx, si basa sulla povertà artificialmente prodotta. Un capitalismo in cui tutti fossero benestanti non sarebbe più possibile, dato che il capitalismo si fonda su asimmetrie, o su un rapporto di servitù e signoria basato proprio sulle asimmetrie economiche“.
Ascolta l’intervento integrale.