Starlink: cos’è e perché è importante per la guerra in Ucraina

Nelle ultime ore si è parlato molto del sistema satellitare di connessione a internet Starlink, dopo che il suo proprietario Elon Musk ha diffuso un pensiero riguardo il servizio attualmente utilizzato nel territorio ucraino, chiarendo come appunto sia “la spina dorsale dell’esercito” di Kiev. Infatti, secondo l’imprenditore sud africano, se ciò accadesse l’intera linea del fronte crollerebbe“. Ma perché è così cruciale nel guerra contro la Russia? Di cosa si parla esattamente?

La nuova frontiera di Internet?

Tecnicamente, Starlink non è altro che una costellazione di migliaia di satelliti miniaturizzati, collegati a una serie di ricetrasmettitori terrestri, che formano una rete internet in banda larga e soprattutto a bassa latenza. In altre parole, molto più veloce. Basti pensare che mediamente le attuali tecnologie arrivano a valori vicini ai 600 ms, mentre gli intervalli fatti registrare da questo sistema si aggirano intorno ai 25-35 ms: 24 volte di meno.

La chiave di questa innovazione sta nell’altitudine dei satelliti. Se quelli tradizionali, di norma, sono situati a circa 35.000 km dalla Terra, quelli di Starlink distano ‘solamente’ 550 km, formando a tutti gli effetti una costellazione di satelliti geostazionari a orbita bassa (LEO)

Nell’ottica del programma, questa estrema rapidità è il segreto per fornire accesso a internet anche a regioni più isolate o con scarso accesso alla rete. Un esempio? Il 2 giugno 2024 il New York Times ha pubblicato un long-form nel quale viene descritto come l’introduzione di questo tipo di connessione satellitare abbia de facto rivoluzionato lo stile di vita di una tribù della zona Amazzonica.

Starlink, perché è fondamentale per le sorti di Kiev

Proprio la capacità di connettere zone più remote o svantaggiate è il motivo principale per cui Zelensky ha accettato di buon grado i servizi dall’azienda di Elon Musk. Dall’inizio del conflitto contro la Russia il 24 febbraio del 2022, le forze di Mosca hanno gradualmente distrutto la maggior parte dei canali di comunicazione tradizionale. I migliaia di terminali di Starlink, si sono quindi rivelati essenziali per compensare questa grave defezione, giocando un ruolo vitale nelle comunicazioni sia in ambito militare che civile. Basti pensare che solo l’anno scorso, l’Ucraina ha dichiarato che i terminali in funzione tra forze armate, ospedali, aziende e organizzazioni umanitarie fossero circa 42.000.

Esattamente per questa ragione, il post di Musk sul suo account X in cui ha paventato la possibilità di sospendere il servizio ha fatto così scalpore. Tanto, addirittura, da obbligare lo stesso magnate vicino alla nuova amministrazione americana a correggere il tiro nelle ultime ore: “Per essere estremamente chiari, non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine collasserebbero, poiché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni! Non faremmo mai una cosa del genere né la useremmo come merce di scambio”.

Data la contiguità politica che lega anche personalmente il proprietario di Starlink con Donald Trump, queste ultime polemiche sembrano perfettamente ascrivibili agli strascichi di quanto accaduto lo scorso 28 febbraio nello Studio Ovale della Casa Bianca, con lo scontro verbale acceso fra Zelensky e il suo corrispondente statunitense.

Infatti, con quest’ultimo che spinge per porre fine alla guerra il più presto possibile (e, apparentemente, quasi a ogni costo), gli USA hanno deciso di revocare a Kiev la possibilità di accedere a immagini satellitari, e di sospendere la condivisione di informazioni di intelligence.

Salvini: “Anche il governo italiano dovrebbe firmare un contratto con Starlink”

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Anche il vicepremier Matteo Salvini ha espresso un parere sulla vicenda, sottolineando come secondo lui il nuovo sistema proposto da Musk sarebbe una grande opportunità anche per il nostro paese:

Sbagliano quelli che a sinistra dicono di no a Musk a prescindere. Secondo me il governo italiano avrebbe l’interesse domani mattina a firmare un contratto con Starlink che ha 7.000 satelliti in orbita, ma non perché mi sta simpatico Musk o perché tifo per Trump. Semplicemente perché ne andrebbe del miglioramento della sicurezza nazionale italiana. Sicuramente di mettermi in mano dei francesi non ho nessuna voglia e nessuna intenzione