Mancano meno di 24 ore al match di ritorno fra Lazio e Viktoria Plzen in Europa League. Un appuntamento in cui i biancocelesti hanno i favori del pronostico non solo sulla carta, ma anche e soprattutto in virtù dell’1-2 portato a casa in Repubblica Ceca. Oltre che un’occasione in cui, a dispetto dell’attenzione mediatica relativa, i capitolini vanno a caccia di un traguardo storico: i quarti di finale di una coppa europea per la prima volta dopo ben 7 anni.
Bisogna tornare indietro infatti all’ormai lontano 2018, quando dopo aver superato brillantemente gli ottavi di Europa League contro la Dinamo Kiev, la Lazio di mister Simone Inzaghi fu eliminata al turno successivo dal Red Bull Salisburgo, autore di una rimonta clamorosa nel match di ritorno in Austria.
In vista della partita contro il Viktoria, Baroni e la squadra hanno dunque una motivazione ulteriore per passare il turno e coltivare a cullare il sogno della finale di Bilbao, considerando anche che i biancocelesti sono considerati fra i grandi favoriti per arrivare fino in fondo alla competizione.
In conferenza stampa, il tecnico ex Verona ha parlato di quello che dovrà essere l’approccio alla partita, confermando anche le ultime indiscrezioni in merito al ritorno fra i convocati del Taty Castellanos:
“L’atteggiamento? Non penso che il risultato dell’andata ci debba condizionare. Sarebbe l’errore più grave. Dobbiamo giocare sempre per vincere, sappiamo benissimo che domani è una gara da dentro o fuori. Abbiamo due risultati su tre, ma non dobbiamo pensarci. Servono determinazione e convinzione; fare la partita. Perché è quello che sappiamo e dobbiamo fare“.
Su Castellanos: “Taty? Sarà sicuramente della partita. Ieri si è allenato e sta bene. Devo fare delle valutazioni insieme al ragazzo“.
Lazio, dopo lo ‘psico-dramma’ di Salisburgo mai oltre gli ottavi di finale nelle competizioni UEFA: gli episodi

12 aprile 2018 – I tifosi della Lazio non potranno mai dimenticare il giorno infausto del ritorno dei quarti di finale di Europa League contro il Salisburgo. Dopo la roboante vittoria all’Olimpico dell’andata per 4-2, il match in Austria sembrava solo una faccenda da archiviare formalmente. E quando Ciro Immobile segnò il gol del vantaggio a inizio ripresa, nel cuore dei laziali il sogno della semifinale fu più vivo che mai.
Per poi, però, vedersi sgretolare gradualmente col passare dei minuti. Venti, per l’esattezza. Dopo 60 secondi arriva infatti la rete del pareggio di Dabbur; poi, in sequenza, i gol di Haidara da fuori area, Hwang con deviazione di Radu e Lainer sugli sviluppi di un corner. Punteggio finale 4-1: una rimonta clamorosa, quasi inspiegabile, che distrugge le ambizioni europee della Lazio di Inzaghi nel modo più assurdo e inaspettato possibile.
Da quel momento, le competizioni UEFA per i biancocelesti si sono trasformati quasi in un taboo. La stagione successiva esce dai sedicesimi di Europa League contro il Siviglia. Quella dopo ancora non supera nemmeno la fase a gironi. Nel 2020/2021 e nel 2023/2024 raggiunge gli ottavi di Champions League, ma viene eliminata nettamente in entrambe le occasioni dai tedeschi del Bayern Monaco. Nel mezzo, altre due partecipazioni all’ex Coppa UEFA, nelle quali si contano rispettivamente un’eliminazione contro il Porto e una retrocessione in Conference League (dove inaspettatamente i capitolini vengono eliminati nuovamente, sempre agli ottavi, dagli olandesi dell’AZ Alkmaar).
Quest’anno, finalmente, dopo una League-Phase dominata e portata a termine con il primo posto in solitaria, la Lazio ha il dovere e la possibilità di sfatare questo taboo, raggiungendo un traguardo atteso 7 anni e tornando a essere veramente protagonista in Europa.