Nella vita tutti sognano di lasciare il segno, essere protagonisti. “Nessuno vuole essere Robin” cantava Cesare Cremonini e, fino a qualche mese fa, il discorso valeva anche per Gustav Isaksen e Eldor Shomurodov. Due calciatori diversi, per età (il danese ha 23 anni, l’uzbeko quasi 30) e ruolo (rispettivamente un ala destra e una punta centrale), ma accomunati da un destino simile.
Entrambi sono arrivati alla Roma e alla Lazio a fronte di investimenti abbastanza importanti: 12 milioni di euro il primo, quasi 20 il secondo. Ma nessuno dei due, dopo aver lasciato il Midtjylland e il Genoa, hanno mai avuto un rendimento all’altezza delle aspettative.
In seguito a un inizio di stagione in cui ancora una volta l’esterno biancoceleste ha fatto molta fatica a incidere nello scacchiere di Marco Baroni, a gennaio l’ipotesi di una sua partenza direzione Olympiacos sembrava un’opzione più che concreta. Mentre l’attaccante della Roma, dopo una serie interminabile di prestiti lontano dalla capitale, quest’anno si è ritrovato in rosa quasi per caso, dopo il mancato arrivo di uno sostituto sia in estate che nell’ultimo mercato invernale. Ad agosto il suo trasferimento in MLS è saltato solo per motivi burocratici e di tempo, mentre a gennaio è stato Ranieri a porre un veto alla sua partenza direzione Venezia.
Ma in questi primi mesi del 2025, il destino di Isaksen e Shomurodov sembra essersi ribaltato totalmente. Centralità tattica e prestazioni di alto livello; per due ‘Robin‘ che per la prima volta si sono trasformati in Batman, in un’apoteosi culminata nei due gol all’ultimo respiro della scorsa serata di Europa League contro l’Athletic Bilbao e il Viktoria Plzen.
Isaksen, Baroni: “Non sono stupito. Aveva soltanto bisogno di sentire la fiducia“

L’allenatore della Lazio non ha potuto che esprimere la sua soddisfazione per il rendimento del danese: “Non sono stupito dalla crescita di Isaksen. Aveva bisogno di fiducia e di sostegno, oltre che di sbagliare: un po’ l’ho liberato, ma questo deriva anche dalla mia esperienza con i giovani. Un attaccante si vede dagli assist e dai gol, ma anche dalle giocate determinante: Isaksen comincia ad essere un giocatore così e mi fa piacere. Cura molto i dettagli, sapevo che sarebbe esploso ma ora deve riconfermarsi perché arriva il momento difficile. Lui e tutti gli altri i giovani hanno responsabilità, ma io cerco sempre di alleggerirli, concentrando le loro attenzioni su quanto devono fare in allenamento e in partita“.
Dopo un inizio di stagione in cui, tranne gli acuti contro l’Udinese e il Napoli a dicembre, l’esterno biancoceleste non ha lasciato particolarmente il segno, il nuovo anno ha visto finalmente la rinascita dell’ex Midtjylland. Dal 15 febbraio, giorno di Lazio-Napoli, Isaksen ha collezionato 2 reti e 1 assist in 5 partite, per un totale di 430 minuti giocati. Un rendimento che lo ha visto coinvolto in un’azione da gol 1 volta ogni 143 minuti circa; non male per un esterno d’attacco. Per dei dati che, sommati a quelli relativi al resto della stagione, formano uno score complessivo di 5 reti e 5 assist in 36 presenze.
Il miglioramento è evidente, considerando anche che a 3 mesi scarsi dalla fine della stagione, il danese ha già superato le statistiche registrate l’anno scorso (3 gol e 4 assist in 36 partite). La speranza, in quel di Formello, è che tutto questo possa essere solamente l’inizio.
Shomurodov, Ranieri: “Tutti gli vogliono bene, il pubblico lo ama perché dà sempre tutto“

Dopo la serata magica dei giallorossi contro l’Eintracht di Francoforte in Europa League, mister Ranieri aveva annunciato alla stampa che, nonostante i rumors di mercato, l’uzbeko sarebbe rimasto nella capitale: “Shomurodov? Gli ho detto che resta con noi. Tutti gli vogliono bene e il pubblico lo ama perché dà sempre tutto. Mi arrabbio sempre con lui, quindi gli ho detto: ‘Se vai via con chi mi arrabbio…”.
Da quella partita, in cui l’attaccante ex Genoa ha segnato il gol del raddoppio su assist di un ispirato Soulé, il suo stato di forma ha avuto un’impennata esponenziale. Le statistiche parlano di 4 reti e 2 assist in 10 partite, per un totale di 463 minuti; un episodio da gol mediamente ogni 77 minuti. Numeri incredibili, soprattutto considerando che Shomurodov, a differenza di Isaksen, è entrato spesso dalla panchina, in una stagione in cui, fino ad ora, ha fatto registrare 5 marcature e 3 assist in 25 presenze (806′); segnando o propiziando una rete dei compagni 1 volta ogni 100 minuti di media.
A distanza di quasi 4 anni, l’oggetto misterioso della Roma si è trasformato in uno degli elementi più importanti della squadra. Con ancora una bella fetta di stagione ancora da giocare, l’uzbeko ha quasi eguagliato i numeri della stagione 2020/2021 al Genoa; quella valsagli la consacrazione nel calcio italiano (8 gol e 2 assist in 32 presenze). E con Ranieri, la sensazione è che da attaccante atipico qual è per caratteristiche (veloce e tecnico, quasi più come una seconda punta), le statistiche siano destinate a migliorare ulteriormente.
In poche settimane è cambiato tutto: “tutti vogliono essere Isaksen e Shomurodov”, gli eroi improbabili delle romane in Europa.