Secondo Roberto Speranza, il protocollo Tachipirina e vigile attesa col quale per più di un anno i malati di covid si sono approcciati alle cure, non è mai esistito. E se è esistito, “è un’invenzione dei no vax”. Una teoria uscita fuori da un blitz della giornalista Angela Camuso a un evento organizzato dalla sezione PD di Verona in cui l’ex ministro della salute ha presentato il suo libro “Perché guariremo”.
Per Speranza dunque mai nessun paziente ha aspettato a casa che i sintomi si aggravassero perché il medico di base non poteva andare a visitare in loco. Nemmeno quando lo stesso Speranza ha ottenuto, grazie a un ricorso al Tar, che il “consiglio” venisse messo di nuovo in pratica dopo una breve interruzione dovuta all’intervento di alcuni medici di base. Perché è vero che assumere paracetamolo in attesa che i sintomi si aggravassero, era solo un “consiglio”. Ma un “consiglio” sulla base del quale, il medico che osasse trasgredire prendeva su di sé tutte le conseguenze legali di un eventuale aggravamento della situazione del paziente, mentre per gli altri sussisteva la copertura giuridica dovuta all’indicazione del ministero.
Perché sulla circolare datata 30 novembre 2020 (in basso la versione aggiornata al 26 aprile 2021), il riferimento a vigile attesa e paracetamolo (il principio attivo della Tachipirina) c’è eccome.
I presenti all’assemblea però non hanno voluto sentir ragione: dopo alcuni interventi Camuso è stata allontanata dalla scrivania in cui si trovava Speranza, fino addirittura a chiedere in coro che fosse cacciata fuori.
“L’importante per me era fargli dire quello che ha detto”; ci racconta Camuso a ‘Un Giorno Speciale’, “il guaio per loro è che i tempi in cui potevano censurare tutto sono finiti”.
Ascoltate l’intervento VIDEO | Un Giorno Speciale, 4 febbraio 2025
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