Palio di Siena, la tradizione della gara tra segreti e leggende: tutto quello che c’è da sapere

Il 2 Luglio prende il via a Siena una competizione conosciuta in tutto il mondo nonché la più famosa d’Italia. È tutto pronto per il Palio di Siena 2024, che come da tradizione si svolgerà sulla Piazza del Campo, con dieci contrade in lizza per la vittoria. La gara sarà trasmessa in diretta tv su La 7 e inizierà alle ore 17.20, mentre la corsa effettiva intorno alle 19.30. Assistere alla gara non costa nulla. La competizione affonda le sue radici in fatti storici molto antichi e anno dopo anno attira sempre di più l’attenzione mediatica internazionale. Le contrade che parteciperanno saranno: Bruco, Civetta, Giraffa, Leocorno, Lupa, Nicchio, Pantera, Onda, Oca e Valdimontone.

L’attesa è trepidante per il fantino Giovanni Atzeni che con la Contrada dell’Oca ha collezionato ben cinque vittorie prima della sconfitta dell’anno scorso. Oggi proverà a portarsi a casa l’undicesimo sigillo della carriera. La sua Contrada ha vinto ben 63 carriere, l’Aquila 24 e il Bruco 33. Le contrade sono in totale 17 e ad ognuna di esse appartiene una bandiera con un simbolo, un colore, e un animale specifico. La città di Siena raccoglie un immenso patrimonio artistico e culturale che si riflette nella secolare tradizione della gara.

Le origini

Il Palio di Siena ha origini medievali e la prima testimonianza della corsa dei cavalli risale al 1200. I documenti anteriori del XII secolo parlano del “Palio di San Bonifazio” il titolare di un antica Cattedrale che sorgeva a Castelvecchio. I fantini che partecipavano alla gara erano i nobili sui loro cavalli. Quando Siena divenne una delle città più ricche d’Europa, il Palio si trasformò in un evento ludico e un’occasione per celebrare la patrona del luogo Maria Vergine Assunta. Il più antico documento risale al 1238 e il tema era quello della giustizia paliesca. La tradizione del Palio fissava a 40 denari la “multa” inflitta a Bruno Ciguarde, per non aver preso il porco dopo essere arrivato ultimo alla gara. Il Palio di Siena è un evento atteso tutto l’anno in città, e la cui preparazione dura 365 giorni.

La competizione si snoda attraverso due corse annuali: quest’anno il 2 Luglio e il 16 Agosto. La festa dura quattro giorni con una serie di appuntamenti ed eventi. Intorno a Maggio si inizia a delineare il quadro di formazione delle contrade. L’ultima domenica di maggio avverrà l’estrazione a sorte per il Palio di Luglio. La scelta ricadrà su le tre contrade che ne affiancheranno altre sette. Per il Palio di Agosto, l’estrazione si verificherà la domenica successiva al Palio di Luglio. La tradizione di Siena celebra anche i Pali Straordinari: competizioni che si legano ad eventi e ricorrenze importanti. La rilevanza è nazionale, come nel caso del centenario della Prima guerra mondiale che è stato indetto il 20 Ottobre 2018.

Curiosità

Il Palio di Siena non è solo una competizione di cavalli, ma un modo per celebrare l’unicità della tradizione secolare di Siena. Il periodo dell’anno in cui va in scena la gara, si può assistere ad uno spettacolo di colori e simboli, all’interno di una giostra equestre di origine medievale. Infatti sono proprio le contrade a custodire il tesoro artistico della città. Nel XV secolo i popoli presero l’abitudine di presentare la propria contrada sotto il nome di un animale. Ad oggi l’Aquila, il Drago, il Bruco, la Civetta, la Pantera e l’Oca sono solo alcuni dei nomi più noti. Ad ogni contrada è associato un numero e i colori rappresentativi. Nella bandiera è rappresentato l’animale simbolo della contrada che può essere seguito da un motto araldico che ne rafforza il significato. Per esempio nel caso della Contrada dell’Onda la frase che l’accompagna è Il colore del cielo, la forza del mare. Le bandiere sono 17, tanti quanti i comuni che si trovano iscritti nella cinta muraria della città, i cui confini furono stabiliti nel 1729.

Segreti

Tanta tradizione, ma anche tante alleanze e intrighi segreti. I fatti a dir poco “singolari” che hanno accompagnato l’evento sono diversi. Il 16 Agosto 2000 a Piazza del Campo si susseguono episodi curiosi: cavalli che si ammalano misteriosamente, fantini che cambiano casacca improvvisamente e veterinari licenziati. Una febbre altissima aveva colpito Zullina, il cavallo dell’Oca e anche altri quattro quadrupedi tra cui quello su cui sarebbe dovuto correre Luigi Bruschelli il fantino prodigio, che avrebbe dovuto correre per la Giraffa. Il problema è che la sera prima, aveva deciso improvvisamente di cambiare idea e salire sopra all’Oca. Oltre al malessere dei cavalli, si erano susseguiti anche gli improvvisi voltabandiera dei fantini. Una successione di eventi curiosa a cui ad oggi non sappiamo ancora dare una risposta. Quel che è certo, è che quando non si vuol far vincere una contrada, le altre rivali possono corrompere i fantini affinché rinuncino a montare sul cavallo migliore.

Il 16 Giugno 2005 le congiure proseguirono. Per evitare che i fantini potessero tradire la propria squadra, gli abitanti di Siena li segregarono ciascuno nel proprio rione senza telefoni o altri mezzi di comunicazione per evitare che si accordassero tra di loro. Tra tutte le rivalità, ce n’è una in particolare, che è secolare. Inizialmente le storiche antagoniste erano la Torre e l’Onda. Per cercare di sconfiggere la seconda, la Torre chiese all’Oca un’alleanza, ma all’ultimo essa gli voltò le spalle. Il destino della Torre affonda le sue radici in un’antica leggenda. Nell’agosto del 1961, don Luigi Bani, un parroco della contrada dell’Oca, lanciò una maledizione contro la Torre. “Maledetti, non vincerete per 43 anni consecutivi”. Così è stato: ci vollero 43 anni per vedere la Torre vincere di nuovo.