Gran Premio Canada ▷ Le pagelle di Paolo Marcacci

Il doppio sorpasso di Albon 10 e lode
Il virtuosismo dell’anno, almeno fino a ora. A zig zag su Ricciardo e Ocon, in una persistenza di accelerazione gestita col compasso del volante. Roba d’altri tempi.

Max Verstappen 10
Una delle sue vittorie più difficili, conquistata gestendo perlomeno tre avversari che avrebbero potuto ambire al gradino più alto del podio: alla fine termina dominando su Russell, Norris, Piastri. Perfetto il team nell’assistenza strategica, grandioso lui nel saperla sfruttare.

Lando Norris 8,5
Ha dato spettacolo e battaglia in ogni modo possibile, con ogni cielo, fino a che ha potuto. Una gara di maturità assoluta, anche a livello gestionale, fino a un certo punto,

Lewis Hamilton 8
Avrebbe conquistato un podio monumentale, frutto di un ritmo incalzante e costante e con un finale caratterizzato dal massimo rendimento della gomma bianca, se Russell non fosse stato agonisticamente ancora più cattivo di lui. Più che degli avversari, ci ha dato la sensazione di essere a caccia della migliore versione di se stesso. Con la ciliegina del giro veloce.

Charles Leclerc 7 +
Vi meravigliate per un voto simile dopo il più mesto dei ritiri? Beh, basterebbe riascoltare i team radio per capire che ha dovuto fare due o tre “lavori” contemporaneamente, con una Ferrari che oggi – come ieri – aveva lo stesso spunto del trattore di Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”.

Mercedes 6,5
Work in progress.

Ferrari 2
Leclerc si lamenta a ragione e di continuo, Sainz malinconicamente tace, poi sbaglia dopo essere stato minimamente decente. Cavallino a carbone, per tutto il fine settimana canadese. – Dobbiamo capire – avrebbe detto Binotto