Redditometro e Reddito di Cittadinanza ▷ “Alle banche danno ben 140 Mld, ai poveri solo 40”

Prima abolito e poi riproposto dal Viceministro Leo, il decreto sul redditometro è stato ufficialmente congelato per volere della Premier. Forza Italia ha dichiarato di essere sempre stata contraria all’approvazione del decreto. Il redditometro sarebbe stato utilizzato come strumento di controllo delle entrate dei cittadini confrontate con le loro capacità di spesa. Ovviamente servirebbe anche per “beccare” i presunti evasori fiscali. Ma di cosa parliamo quando si fa riferimento al Redditometro? Secondo Francesco Borgonovo si tratterebbe di una cortina di fumo.

Secondo il parere dell’economista Gabriele Guzzi: “La sinistra pensa che esista un tesoretto di 80-100 miliardi di evasione fiscale che potrebbe essere speso per ospedali, sanità e scuola, ma semplicemente non è così. Perché noi abbiamo già una pressione fiscale molto alta e ogni euro ripreso dall’evasione verrebbe utilizzato per ridurre le tasse per quelli che le pagano”. Non si tratterebbe quindi di un “tesoretto” che potrebbe essere utilizzato per affrontare le spese del sociale.

Inoltre ricorda l’economista, l’accertamento del reddito è una mansione che viene svolta dall’Agenzia delle Entrate da ben trent’anni. “Il punto è che chi dice che l’evasione fiscale sia il motivo per cui l’Italia non cresce, dice una menzogna. In Italia il 30-40% della popolazione, paga sostanzialmente l’80-90% di tutte le tasse che lo Stato italiano incamera. Quindi forse c’è un problema d’equità“.

Secondo Guzzi il governo dovrebbe garantire l’abolizione del redditometro, ma soprattutto incominciare con il contestare le regole europee, andare contro al neoliberismo globalista, al Patto di stabilità e all’Euro. “Prima di tutto, dovremmo polemizzare contro i veri gestori dell’economia mondiale: Bruxelles e Washington. Ecco, non vorrei che questo governo di centrodestra faccia politiche difensive per un consenso di breve periodo, perché queste misure già sono in atto. A me sembra che sia semplicemente un fuoco di paglia, perché ci sono le Elezioni Europee tra due settimane”.

Il reddito di cittadinanza



Ricordate i “furbetti del reddito di cittadinanza”? Ecco, in un articolo, il giornalista Marco Palombi riporta come su 50 mila denunciati, quasi nessuno abbia ricevuto una condanna. “Per le 53.751 persone denunciate dall’aprile 2019 alla fine del 2023, per aver indebitamente percepito il sussidio, fioccano le assoluzioni” dice Palombi.

Su questo proposito l’economista afferma, che anche se tutti i cittadini denunciati fossero effettivamente colpevoli, il reddito di cittadinanza rimarrebbe comunque una misura sacrosanta. Perché, secondo Guzzi, è un sostegno per tutti coloro che non riescono a guadagnare più di 500 euro al mese. E’ una misura salva vita che in tutti i paesi avanzati è presente, e rappresenta un’ancora di salvezza per la classe più povera.

E’ stata la più importante manovra di politica economica negli ultimi trent’anni, che ha ridotto le disuguaglianze“. Ma non solo: secondo quest’ultimo ha anche fatto aumentare il PIL, perché chi guadagna quei soldi, successivamente li rispende facendo girare l’economia: quindi creerebbe altro reddito. Il vero problema secondo Guzzi è un altro. “Il punto è che la lobby dei poveri, come viene chiamata da qualcuno, è molto povera e molto debole in Italia”. Questa classe non ha un appoggio consolidato e forte, sul quale poter contare.

Per esempio, i soldi che vengono percepiti dalle banche, sono molto più alti di quelli che entrano nelle tasche della popolazione italiana più povera. “Nel 2023 la Banca Centrale Europea, diede alle banche europee come rendita finanziaria sui propri depositi, ben 140 miliardi di euro. Banche, che fanno già tantissimi profitti e che danno ai loro manager decine di milioni di euro tra bonus e stock option. Abbiamo sentito grosse polemiche da parte dei partiti? No. Perché le banche sono ben rappresentate dai gruppi di interesse e dal sistema dell’informazione”.

Se invece facciamo un paragone, prendendo come riferimento quanto sia costato il reddito di cittadinanza, vediamo come ci sia una discrepanza evidente. In quattro anni il reddito di cittadinanza è costato circa 40 miliardi di euro, che è andato alla fetta più povera della popolazione italiana. “Dobbiamo proseguire su questa linea qui. Invece ci vogliono mettere in conflitto gli uni contro gli altri, tra chi ha qualcosa e chi non ha proprio niente”.