Macron, Von der Leyen e Meloni, verso la quarta guerra mondiale: Quo vadis Europa?

La verità, non detta perché non dicibile, è che l’Europa attualmente è in mano a soggetti politicamente senza scrupoli. Soggetti, piegati all’interesse del grande capitale finanziario, dell’imperialismo di Washington e incapaci oltretutto di curare anche minimamente l’interesse dei popoli e dei lavoratori. Prendete ad esempio Macron, il Presidente gallico prodotto in vitro dai Rothschild.

Oltre al pacchetto di riforme ultraliberiste da fare invidia a Reagan e alla Thatcher, con il quale pacchetto ha suppliziato il popolo gallico, l’ultima sortita di Macron è davvero degna di rilievo. Egli, ha proposto di mandare in Ucraina truppe europee, giusto per portare l’Europa direttamente nel conflitto, magari nella Quarta Guerra Mondiale, dopo che la Terza fu la Guerra Fredda. Non basta lo squallido invio di armi all’Ucraina, no.

Per il gallico Macron bisogna direttamente inviare l’esercito. Bisogna cioè mandare europei al fronte a morire per il guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, e per gli interessi imperialistici della civiltà talassocratica del dollaro. Per fortuna la proposta, almeno per ora, è stata respinta.

Prendete ancora la signora Von der Leyen, che qualche mese fa, ricordate, piangeva con grande sensibilità per il suo pony sbranato da un lupo. Poi, non rileva mai il benché minimo moto empatico per i popoli europei, suppliziati dalle politiche di austerità depressiva che è la stessa con grande solerzia firma. Ebbene, l’ultima uscita della signora Von der Leyen non deve passare sotto silenzio.

Bisogna intensificare, l’ha detto, la produzione e l’invio di armi all’Ucraina. Di più, la vestale del liberismo targato Unione Europea ha asserito senza ambagi che bisogna intensificare la produzione di armi come fu fatto con i sieri benedettissimi nei tre anni precedenti. L’industria bellica, naturalmente, ringrazia sentitamente.

E che dire poi della nostrana Giorgia Meloni? Eletta con un programma che aveva al centro l’interesse nazionale e la parola patria, la Meloni ha compiuto rapidamente una strambata, non appena ottenuto il tanto ambito scranno. E adesso il risibile Governo di Giorgia Meloni, risulta probabilmente il più atlantista e il più sideralmente distante dagli interessi nazionali che mai si sia avuto in questa sventurata nazione. Un Governo all’insegna del patriottismo di cartapesta, potremmo ben dire.

Una delle tante sortite meloniane merita davvero di essere menzionata e celermente commentata. La Meloni recentemente ha asserito senza perifrasi che l’Ucraina è casa nostra. Una frase indecorosa, che oltre a rivelare scarsa conoscenza della storia degli ultimi secoli, quando mai l’Ucraina è stata casa nostra, mette in luce un appetito imperialistico inqualificabile, del tutto allineato, va detto, alla libido dominante di Washington.

Libido dominante alla quale, ça va sans dire, Giorgia Meloni risulta in tutto e per tutto subalterna con il suo Governo neoliberale atlantista e piegato in tutto e per tutto alla volontà dell’imperialismo del dollaro. Giorgia Meloni ha pure avuto il coraggio di dire, più recentemente, che la conoscenza della lingua inglese la ha molto aiutata nella sua gestione della politica internazionale. Qui, le vette di lirica comicità sono davvero insuperabili.

Da qualunque prospettiva noi la scrutiamo, l’Europa versa attualmente in condizioni pessime, e versa in condizioni pessime principalmente per via di chi ne sta amministrando il potere. Per riprendere una vecchia domanda: quo vadis Europa? La risposta è adamantina ed è una sola.

L’Europa sta celermente correndo nell’abisso, o se preferite, per dirla più poeticamente, sta correndo nella notte che non ha mattino.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro