L’ultima mossa della Lagarde su tassi e fondi pandemia scatena il caos: giocano alle vostre spalle

La Banca Centrale Europea, la BCE, ha mantenuto il suo tono hawkish, che come ricordate è il tono del falco, cioè di quello che vuole avere una pressione sulla politica monetaria, confermando i tassi al 4% e annunciando piani accelerati di liquidazione del cosiddetto PEPP, che sarebbe il Pandemic Emergency Purchase Program, cioè il piano, diciamo, di acquisto per l’emergenza pandemica.

La presidente Lagarde ha insistito sulle pressioni inflazionistiche e sulla necessità di mantenere la guardia alta: questi sono terrorizzati dal fatto che l’euro perda potere, perché evidentemente chi ha miliardi in euro se c’è inflazione il suo problema lo capite molto bene.
Tuttavia con una svolta apparente verso il dovish, che è invece l’approccio da colomba, i mercati potrebbero interpretare la decisione come un’anticipazione graduale della fine dei reinvestimenti del PEPP, aprendo forse una strada a dei tagli dei tassi più facili, se necessario.
Ma la presidente Lagarde ha escluso dei tagli imminenti e il mercato sembra scettico, considerando quindi una flessibilità annunciata ma molto difficile da capire.

Cosa sta succedendo?
La mancanza di chiarezza della Banca Centrale Europea potrebbe alimentare ulteriormente la speculazione sui mercati finanziari, la confusione sui mercati finanziari, creando sostanzialmente un ambiente in cui gli operatori finanziari, interpretando le dichiarazioni della BCE, si comportano in modo diverso, perché la BCE a sua volta non è affatto chiara.
Infatti questo può rendere difficile per gli investitori capire quale sia la direzione vera, hawkish cioè da falco o dovish invece da colomba, della politica monetaria e di conseguenza aggiustare le proprie strategie.

Ormai c’è una distanza totale tra gli operatori economici normali, che io chiamo imprenditori, quelli che incontro tutti i giorni, e invece il mondo della politica e il mondo dell’alta finanza, che continua a giocare alla spalle dei piccoli imprenditori e anche dei liberi professionisti.

Qual è la sintesi di tutto questo? La mia tesi è che la Banca Centrale Europea debba tornare ad essere sotto controllo pubblico.
Io la penso esattamente all’opposto di quello che pensano la maggioranza degli uomini politici, cioè l’indipendenza della Banca Centrale viene presentata come un grande valore, per me è un disvalore.
Perché se la Banca Centrale Europea è indipendente dai governi e dai parlamenti, voi mi dovete dire: a chi risponde?

Se non risponde ai cittadini, a chi risponde? Perché a qualcuno risponde.
E il fatto di non poterlo nemmeno sapere mi genera un pochettino di fastidio.

Malvezzi Quotidiani, l’Economia Umanistica spiegata bene – Con Valerio Malvezzi