Israele ha perso la guerra a Gaza, ma ancora fa finta di non saperlo


Io non so se è chiaro a tutti il fatto che Israele sia entrata drammaticamente e irrimediabilmente in un vicolo cieco, in una strada senza uscita. Ha infatti iniziato una guerra contro un popolo senza avere un obiettivo finale ben dichiarato, perché un obiettivo finale ovviamente non può averlo, non può più aspirare ad una soluzione cosiddetta “a due Stati”, ma non può neanche immaginare di eliminare fisicamente 2,2 milioni di palestinesi.

Sappiamo che questo sarebbe il sogno del presidente Netanyahu, il sogno probabilmente della maggior parte dell’esercito israeliano, ma sappiamo che almeno questo non dovrebbe essere un obiettivo raggiungibile. Sperando che non venga concesso.

Quindi cosa potrebbe fare? Aspirare a portare via i palestinesi dalla striscia di Gaza, ma avrebbe dovuto avere un accordo con la Giordania e con l’Egitto per trasferirli altrove. Questo accordo però non esiste. Così come avrebbe dovuto avere l’avallo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che invece vanno nella direzione diametralmente opposta a quella di Israele.

Vogliono infatti che Israele lasci Gaza, e che i cittadini palestinesi possano rientrare in futuro nella striscia. Quindi Israele è in un vicolo cieco, deve continuare a combattere pur sapendo che nessuno dei suoi obiettivi può essere raggiunto e pur sapendo che questa guerra non può durare per sempre.

Hamas uscirà purtroppo rafforzata da tutto questo, perché le immagini che arrivano dei massacri dei bambini palestinesi rimarranno impressi nella coscienza di tanti e purtroppo serviranno alle organizzazioni terroristiche per fare nuovi proseliti, quindi Hamas ne uscirà rafforzata. Nasce invece totalmente annichilita dalle operazioni di Israele nella striscia di Gaza l’autorità nazionale palestinese, l’unica con la quale Israele poteva stabilire un contatto. Staremo a vedere quello che accadrà, ma Israele ha perso totalmente questa guerra.

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