L’ennesimo giorno d’estate in cui il duo Forlani Moncada passa “alle cose formali”. Ora è ufficiale, Samuel Chukwueze è una nuova pedina dello scacchiere di Pioli. Che di Tonali ancora non si dimentica, così come i tifosi, ma il lavoro per ripartire è a buon punto.
Parte dai numeri innanzitutto: non gli appena 6 gol in Liga, con cinque assist, che pure sono il miglior bottino totalizzato al Villareal. L’esterno destro nigeriano ha una percentuale spaventosa di dribbling realizzati, (53%) persino superiore a Kvara (44%), che però resta una spanna sopra quanto a concretezza davanti la porta.
Il vizietto del dribbling tornerà tremendamente di moda nella fascia rossonera – già si parla a un possibile passaggio al 4-3-3 – e lo farà nel modo da lui prediletto: con il difensore tagliato via di netto da uno scatto repentino, scoccato a freddo.

Da sempre ammiratore delle azioni alla Robben, Chukwueze ha stabilito un primato assoluto dal punto di vista dei dribbling nella Liga lo scorso anno.
Insomma, ciò su cui dovrà lavorare Pioli non sarà la sua abilità nel saltare l’uomo. Questo perché dei lampi di genio li ha scagliati da quel piede mancino – il prediletto – con cui ha realizzato gol da cineteca, spioventi a giro che hanno tolto le ragnatele dalle porte spagnole. Pochi ma buoni i gol realizzati lo scorso anno, visto che due sono stati siglati nella vittoria contro il Real. Tutto starà nel migliorare la concretezza e magari la freddezza sotto porta, che in caso aumentasse accenderebbe immediatamente i paragoni con l’esterno georgiano che nella scorsa stagione è valso un pezzo cospicuo di scudetto.

D’altronde l’investimento non è di quelli che si fanno a cuor leggero: cinque anni in rossonero a 4 milioni netti a stagione, 20 milioni più 8 di bonus versati agli spagnoli e un numero – il 21 – che gli lasciano in eredità due dei come Pirlo e Ibra. L’ambizione c’è, la tecnica pure. Manca la storia.