Meloni tenta l’azzardo: prima mossa italiana in funzione anticinese

Siamo arrivati ormai a una situazione forse davvero senza ritorno.
Come ha detto Vladimir Putin, “ogni linea rossa è stata oltrepassata dall’Occidente”.
E sembra che l’Occidente non voglia prenderne atto, tant’è che nei giorni scorsi anche l’Italia ha continuato in questa insensata opera di provocazione ai danni non solo della Russia, ma anche della Cina, che, come sapete, è in solidarietà con la Russia, a tal punto che le due potenze hanno costituito già da tempo una solidarietà oppositiva rispetto all’imperialismo di Washington.
Una cordiale intesa tra il dragone cinese e l’orso russo.

È accaduto che il governo della destra neoliberale bluette di Giorgia Meloni nel Pacifico prova a sfidare la Cina e ancor più, in realtà, il senso del ridicolo. La nave Cavour è stata spostata tra virgolette appositamente in funzione anticinese, forse per esercitazioni, ma non è da escludere che sia stata spostata ad hoc per infastidire la Cina, secondo i desiderata di Washington naturalmente, da cui il Governo italiano non cessa di prendere ordini sull’attenti come il soldato fa con il generale.
E si sa che la Cina è, dopo e più della Russia, il vero obiettivo bellico a cui mira la civiltà del dollaro.
La Russia, soprattutto per la sua potenza geopolitica e militare.
La Cina principalmente per la sua potenza economica.

Dico una cosa ovvia se ribadisco che la Cina economicamente ha già superato gli Stati Uniti d’America.
Questi ultimi hanno ancora il primato militare, e non è un caso che stiano facendo di tutto per poterlo utilizzare senza freni e senza limiti, con tutte le conseguenze che ciò potrà avere. L’Italia, per parte sua, figura ancora una volta come una colonia di second’ordine, come una colonia che deve fare senza discutere, senza batter ciglio, tutto ciò che le viene imposto in maniera autoritaria da Washington.
Chiaramente l’Italia non avrebbe di per sé alcun interesse a inimicarsi la Russia e ora anche la Cina, con le quali Russia e Cina, anzi, farebbe bene a dialogare e a commerciare.

Era quello che stava provando a fare con il mai abbastanza elogiato governo gialloverde nel 2018 e nella prima parte del 2019.
Ricorderete senz’altro le ottime relazioni che l’Italia al tempo aveva con la Russia e le ottime relazioni che stava allacciando con la Cina in relazione alla Via della Seta. Chissà, forse quel governo, detto gialloverde, fu fatto cadere proprio per questa apertura sgradita a Washington verso la Cina e verso la Russia. La cosa esilarante, comunque, che il governo della destra neoliberale di Meloni continui a dire di essere un governo patriottico, quando in realtà l’hanno capito anche i muri, è un governo antitetico all’idea di patria e di patriottismo, genuflesso come all’imperialismo di Washington, a tal punto che l’Italia sempre più figura come una colonia al traino di Washington, senza dignità e senza autonomia. Vedremo quali saranno gli sviluppi.

Intanto giova sottolineare come questa situazione vada diventando sempre più grave e forse anche irreversibile.
Sotto questo riguardo le parole di Putin, “l’Occidente ha superato tutte le linee rosse”, risuonano come un monito e anche, forse come una dolorosa presa d’atto.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro