L’altra faccia dell’immigrazione clandestina ▷ “Scene terribili, ho paura, non apro più di notte”

C’è stato un altro naufragio con 30 dispersi a largo della Libia, sulla rotta del Mediterraneo centrale e questo ha portato a nuovi attacchi al governo, in primis da Repubblica che insiste su Cutro e sulle responsabilità del Viminale. Tutti gli altri giornali titolano sulla nuova strage di migranti e pare ci siano più di 700mila persone in arrivo dal mare. Durante la consueta rassegna stampa Borgonovo sottolinea come: “Esiste un grosso problema europeo di gestione dei flussi, che sono aumentati, e quando aumentano i flussi purtroppo aumentano anche le vittime. Le destabilizzazioni dovute alla Guerra mondiale a pezzi, come la definisce il Papa, contribuiscono ad aumentare le partenze e purtroppo aumentano anche i morti. Nel 2015-2016 ci fu un tragico picco di morti nel Mediterraneo, morirono quasi 4mila persone. Ora è giusto tenere altissima la guardia e cercare di salvare queste persone“.

Francesco Borgonovo durante “Punto e Accapo” si concentra anche sull’altra parte della storia, quella che arriva dopo lo sbarco e dopo che coloro che arrivano clandestinamente in Italia si stabiliscono nel nostro Paese: “Il problema è che c’è un aspetto collaterale e non del tutto secondario cioè l’impatto di questa immigrazione di massa. Ci sono anche storie molto brutte che riguardano il fatto che le persone non trovano lavoro e finiscono nelle mani della criminalità organizzata. A Milano la situazione è fuori controllo“. L’ultimo episodio degno di cronaca è avvenuto presso la Stazione centrale, un bruttissimo accoltellamento tra persone che vivono nel campo profughi a cielo aperto che è stabilito in quella zona.

Marco Serpieri, imprenditore e ristoratore abita nella zona dove vivono quelli che si sono accoltellati nella Stazione centrale di Milano. A lui Borgonovo ha chiesto dettagli in merito all’ultimo fatto di cronaca, Serpieri: “In merito all’accoltellamento che c’è stato, io me ne sono reso conto dalla mattina di lunedì, quando alle 6 meno 20 sono entrati nel mio locale chiuso, ero con mio figlio. Sono entrati dentro, uno dei protagonisti dello scontro, voleva prendere delle bottiglie, gli ho fatto prendere birra e cioccolatini senza reagire o fare niente. Adesso ho deciso di non aprire la notte, avevo un mio giro prima di persone a cui vendevo le brioche, adesso ho paura, apro solo a quelli che conosco“.

Borgonovo: “Questo accade nonostante la presenza di banche, assicurazioni, di un flusso costante di gente

Serpieri continua nella descrizione di quel che avviene nel suo locale: “Settimana scorsa sono arrivato di fronte al locale ho trovato uno di loro in una pozza di sangue, a primo impatto pensavo fosse morto, come si sono avvicinati gli altri stranieri, hanno capito che non era morto, lui si è alzato e ha cominciato a dare in escandescenze, ad essere aggressivo, a sbattere da tutte le parti. I poliziotti anche si sono spaventati, poi con altri poliziotti sopraggiunti sono riusciti a bloccarlo. Tutto questo è nato dopo un regolamento di conti, l’uomo a terra nella pozza di sangue è stato sfregiato con il fondo di una lattina, neanche tra animali fanno una roba le genere“.

Secondo Borgonovo: “Questo è l’altro lato dell’immigrazione che non vogliamo mai vedere“.