Lotito esclusivo ▷ “La giustizia italiana deve cambiare e lo farà. Nei processi ognuno si dimostri libero”

In seguito alle concluse elezioni regionali nel Lazio, è intervenuto ai nostri microfoni il senatore di Forza Italia e presidente della S.S. Lazio, Claudio Lotito, che nella campagna elettorale ha sostenuto il candidato al collegio della capitale e provincia, Giorgio Simeoni della lista di FI. Candidato ricordato per essere stato vicepresidente e assessore della Giunta Storace (2000 – 2005). Non è mancato all’appello, chiaramente, l’argomento stadio Flaminio di Roma, stadio abbandonato da tempo dalle squadre della capitale che ora però, forse, sembra essere candidato ad ospitare i biancocelesti. L’intervista di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.

Ha deciso di combattere anche la battaglia per il consiglio regionale, vero?

Ho candidato Giorgio Simeoni e sono contento perché in 25 giorni è stato eletto, il che è abbastanza difficile, ma soprattutto anomalo. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno dato fiducia, non lo dimenticheremo e cercheremo di ripagare con fatti, non con parole.

Com’è stata la sua campagna elettorale?

È stata una campagna basata sul rapporto umano: la gente chiede risposte ai problemi della vita quotidiana, chiede vicinanza e rispetto. Chi è eletto ha una delega per rappresentare le persone e quindi deve agire nello spirito di servizio del totale interesse della comunità. Bisogna evitare che la res pubblica si trasformi in res privata: la politica troppo spesso si è allontanata dai problemi quotidiani della gente, e troppo spesso, dopo 5 anni ha chiesto nuovamente fiducia senza aver portato risultati. “Fatti, non parole” è il mio motto. Nel momento in cui devo fare file kilometriche per un certificato o per andare a pagare le tasse o per avere un ricovero, ecco, tutto ciò è una mancanza di rispetto verso la dignità dell’essere umano, e soprattutto verso chi ti ha votato. Bisogna dare risposte concrete. 13:23

Ha interesse, come presidente della Lazio, nello stadio Flaminio di Roma?

Sicuramente la Lazio ha bisogno di una casa propria. Il Flaminio è un’idea e tutto può concretizzarsi, ma servono tre elementi: la capienza, che oggi è molto limitata, dovrebbe arrivare almeno a 40.000/45.000. Una copertura, perché non si può andare allo stadio con l’ombrello. Ovviamente poi, i parcheggi e le infrastrutture che consentano di raggiungere con facilità il sito. Bisogna fare gioco di squadra e vedere se è possibile applicare queste condizioni.

Cosa pensa della giustizia in Italia?

L’efficienza della giustizia è fondamentale, soprattutto dal punto di vista della tempistica. Perché se la giustizia arriva troppo tardi, non va bene. C’è tanta, troppa gente che purtroppo non ha ottenuto giustizia in tempo e questa è un’altra grande mancanza di rispetto verso l’individuo. Bisognerebbe agire in modo tale che nel corso dei procedimenti giudiziari, ognuno possa avere la libertà di dimostrare la propria libertà e autonomia rispetto ai legami dal carattere mediatico, che vanno spesso a colpevolizzare prima ancora della condanna vera e propria.