Zelensky a Sanremo è diventata in poco tempo una possibilità molto più che remota. A quanto riportano i quotidiani di oggi infatti, si sarebbe deciso di non far intervenire, almeno tramite videochiamata, il presidente ucraino alla 73esima edizione del festival canoro. Ma chi l’ha deciso? Andiamo prima a vedere le tappe decisive della vicenda dall’inizio.

L’idea sarebbe arrivata a Bruno Vespa che ha parlato così a Fanpage: “Per chiarezza io ho fatto il postino. Zelensky mi ha fatto sapere che voleva intervenire a Sanremo come in altre occasioni. Ho trasmesso in azienda la richiesta e Amadeus lo ha invitato nella serata finale”. L’idea iniziale – riporta Il Giornale – sarebbe stata quindi quella di far intervenire Zelensky tramite videoconferenza, poi tramite videomessaggio e alla fine, per smorzare le polemiche, solo con una lettera. Avrei apprezzato che avessero ammesso lo sbaglio, ma la soluzione all’italiana prevede altro, purtroppo: penso che questa fine sia veramente triste.

La Rai dal canto suo – come riporta anche La Repubblica – conferma che la decisione di far arrivare solo una lettera è arrivata direttamente dagli ucraini, dall’ambasciata: così quindi si chiuderebbe il giallo di questa vicenda. Ma rimane comunque la figuraccia, anche in questo caso: prima lo inviti, poi non prendi posizione sulle polemiche mentre loro le vedono, decidendo quindi di fare un passo indietro. Ovviamente succede perché, che fai, non porti il tema guerra a Sanremo? Almeno potevano farlo in altro modo, raccontando magari anche altre facce del conflitto. Inoltre tutto questo non si sa da adesso ma dal 2 febbraio, svelano i quotidiani: quindi c’è stata una vera e propria trattazione spettacolare. Questo mi infastidisce. Hanno fatto mandare avanti tutta questa grande polemica a vuoto. O si sono tirati indietro quelli della Rai, o gli ucraini, in ogni caso l’unica cosa che rimane certa è la figuraccia rimediata.