La storia di Giuseppina, la bidella che ogni giorno affronta 1.600 km in treno, per spostarsi da Napoli dove vive con la famiglia, a Milano dove lavora a scuola. Quello che però non torna è il costo dei treni che sostiene di pagare. La collaboratrice scolastica ha spiegato infatti di non potersi permettere di pagare un affitto a Milano perché con i 1165 euro che guadagna ogni mese non riuscirebbe a vivere. Quindi la 29enne si arrangia prendendo ogni mattina il treno alle 5,09 da Napoli Centrale con arrivo per le 9.24, per poi ritornare al Sud con un treno che parte dopo le 18 da Milano e arriva, se tutto va bene, prima delle 23 nel capoluogo partenopeo.

I conti però non tornano, solo per un abbonamento che comprenda due corse giornaliere si arriva a cifre intorno ai 1000 euro. “Vi ricordate la storia di Stachanov?, quell’operaio che durante il Regime stalinista si sottoponeva ai ritmi di lavoro più massacranti pur di sostenere il regime. La storia fu inventata a scopo di propaganda, per esaltare lo spirito di sacrificio del popolo russo. La logica qui è la stessa, per far passare di essere un bravo cittadino devi essere un bravo sfruttato“, ci ricorda Savino Balzano.