Non vi sarà senz’altro sfuggito, dacché siete osservatori attenti e acuti rispetto al precedente governo cambia soltanto il colore della livrea dei maggiordomi. La precedente era una livrea fucsia, quella attuale è una livrea blu ed i maggiordomi in livrea seguitano nel servire con zelo gli interessi della plutocrazia finanziaria liberal atlantista. Essa è nemica dell’alternativa reale. L’alternanza unica tra la sinistra fucsia e la destra bluette si conferma la base di tutti i progressi della dominazione neoliberale.
Lo è grazie alla finta alternanza senza alternativa, in grazia della quale si succedono sulla plancia di comando una destra bluette neoliberale e una sinistra fucsia neoliberale che fanno apparire pluralistico il tetro panorama monopolare dell’ordine neoliberale, dove il partito unico articolato del neoliberismo si finge plurale moltiplicando l’offerta politica grazie alla presenza di forze plurali, ma tutte egualmente neoliberali.

Ebbene, i nuovi maggiordomi in livrea bluette predicavano il patriottismo e adesso si rivelano genuflessi al cospetto dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Difendono senza tregua, come segugi zelanti, gli ordini dell’Unione Europea e gli ordini di Washington. Anzi, rivendicano apertamente di essere ancor più bravi rispetto ai maggiordomi precedenti, quelli in livrea fucsia, nell’essere fedeli servitori di Washington e di Bruxelles. Ancora, i maggiordomi in livrea bluette difendevano i contanti contro il POS, cercavano di tutelare, almeno verbalmente, l’importanza del contante come strumento di libertà e addirittura avevano proposto di rendere possibile per i commercianti il rifiuto dell’utilizzo del POS sotto i 60€.

Ebbene, alla fine hanno rinnegato per intero la loro difesa e si sono piegati alla voluntas sacra dell’Unione Europea. Ancora, i camerieri in livrea bluette si opponevano idealmente all’immigrazione di massa incontrollata e poi hanno chinato il capo accettandola supinamente. Prova ne è oltretutto che adesso vi sono sbarchi non inferiori, quanto a numero, rispetto ai precedenti governi della sinistra fucsia.

L’ordine neoliberale del turbocapitalismo, è bene insistervi, si legittima idealmente come democratico e tuttavia risulta per sua essenza un’oligarchia plebiscitaria di marca finanziaria. L’ordine neoliberale post-democratico impiega, è vero, le procedure di legittimazione democratica. E lo fa per imporre dall’alto contenuti che democratici non sono. Contenuti che, in ultima istanza, solo rispecchiano gli interessi e le decisioni sovrane dell’alto stesso della plutocrazia neoliberale finanziaria, quella che comanda tanto più efficacemente quanto riesce a far passare per democratico il proprio governo autoritario e verticistico. Governo grazie al quale la democrazia stessa decade a semplice autogoverno dei ceti dominanti.
Citando Costanzo Preve, ne scaturisce un fumettistico sistema chiuso di vasi comunicanti, per cui periodicamente perdono un po’ da una parte e un po’ da un’altra, ma il sistema appare rafforzato dalla loro intercambiabilità, unita al folklore televisivo, delle loro micro differenze enfatizzate. Non si potrebbe in effetti dare descrizione più efficace di quella di Costanzo Preve dell’odierno inganno del sistema fintamente democratico e realmente plutocratico della civiltà dei mercati.

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