Nel tempo della menzogna universale occorre, con enfasi e ad nauseam, ribadire il vero. Occorre ribadire l’ovvio, perché nulla è più fuori luogo oggi dell’ovvio, letteralmente “out of joint”, fuori dai cardini, direbbe il vecchio Amleto. Ebbene, per ribadire l’ovvio, ancora una volta dobbiamo ricordare che oggi la massima parte dell’evasione fiscale non passa dal denaro contante, ma dai circuiti digitali e finanziari offshore. Se si vuol togliere il contante perché genera evasione, a maggior ragione bisognerebbe, con lo stesso argomento claudicante, togliere il danaro digitale, dacché esso genera ancora più evasione. E invece loro vogliono togliere il danaro contante per spostare tutto sul denaro digitale. Insomma, per combattere l’evasione favoriscono il mezzo che più la produce. Dunque, se vogliono togliere il contante, non è per combattere l’evasione, ma giustappunto per togliere il contante. E togliere il contante significa ridurre ulteriormente la libertà dei cittadini. Come già vi chiudono i profili social con un click quando dite, fate o pensate cose non gradite, così potrà agevolmente avvenire con il vostro conto in banca. Inoltre, con il contante sparito e con il monopolio del digitale, le banche potranno in futuro alzare a dismisura il costo delle operazioni per l’uso delle carte e delle operazioni bancarie. Ora, naturalmente, le banche promettono di non farlo. Magari, anzi, come sta accadendo, dicono che sono disposte a togliere o a ridurre il costo delle operazioni, giusto per legittimare l’abolizione del contante. Ma quando il contante sarà stato realmente abolito, ecco che allora, in regime di monopolio, le banche potranno far valere senza disturbi il conquistato monopolio e voi sarete divenuti, senza accorgervene, degli schiavi totali, dacché potranno con un clic annientare la vostra libertà.

Pensateci seriamente: se voi avete 100€ in tasca, potete in ogni caso aver di che mangiare. Se invece avete anche 200 milioni di euro sul conto, con un click ve lo spengono e voi non potete mangiare. Ecco perché è fondamentale ricordare il fatto che il contante non è sinonimo di evasione. Certo, l’evasione va combattuta, ma non è combattendo il contante che si combatte. L’evasione, come abbiamo ricordato, anzi, è un argomento puramente votato al non sequitur quello di chi dice che, tolto il contante, si è tolta l’evasione. Se, come abbiamo cercato di dire, massima parte dell’evasione non passa dal contante, allora non è togliendo il contante che si è combattuta l’evasione. Riflettete anche solo per un istante su questo fatto. Gli offshore con cui i mega miliardari aggirano la tassazione senza nemmeno toccare una moneta in danaro contante. O pensate ancora, per rimanere a casi ben noti, a come alcuni colossi del grande capitale no border e high tech abbiano un regime di fiscalità pari al 3% di fatto, svolgendo la parte, non saprei trovare altra espressione di evasori a norma di legge. Insomma, finiamola di dire che il contante genera evasione. L’evasione è generata dal contante come è generata dal danaro digitale. Quindi la giusta lotta contro l’evasione non può condursi abolendo il contante. La si conduce facendo controlli, utilizzando i mezzi della legge, ma senza andare a togliere il denaro contante, perché togliere il danaro contante non significa combattere l’evasione, significa favorire l’avvento di una società di controllo totale, una società orwelliana in cui gli individui saranno controllati integralmente, potranno essere spenti con un click e di più per ogni loro transazione le banche potranno lucrare ad infinitum.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro