Il quarto di finale tra Argentina e Olanda lascia ancora strascichi. La partita, vinta dai sudamericani ai calci di rigore dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, è stata la partita più ‘violenta’ della storia dei Mondiali: 16 cartellini staff escluso, tanti quanto la leggendaria “Battaglia di Norimberga” tra Portogallo e (ancora) Olanda al Mondiale tedesco del 2006, dove però i rossi furono 4 (qui 1, a Dumfries a fine partita). Oltre al problema sportivo, con 7 giocatori dell’Albiceleste in diffida per la finale, non mancano i problemi per la nazionale di Leo Messi. Non solo: secondo i media argentini anche l’arbitro della sfida, Antonio Mateu Lahoz, ha pagato dazio dopo un arbitraggio ritenuto dalla Fifa non all’altezza della situazione. Il massimo organo del calcio mondiale, però, smentisce.

Fifa: Messi e Paredes rischiano

La Commissione Disciplinare della Fifa ha messo sotto la lente di ingrandimento tutti gli episodi avvenuti durante la partita. In particolare, i due che hanno interessato Messi e Van Gaal (l’esultanza alla “Riquelme” davanti la panchina olandese e il diverbio dopo la lotteria dei rigori) e la rissa scatenata da Leandro Paredes, che ha prima falciato Aké e poi calciato con violenza un pallone verso la panchina degli Orange, scatenando una maxi rissa. La Fifa ha quindi aperto un procedimento contro Olanda e Argentina per possibili violazioni dell’articolo 12 (cattiva condotta dei giocatori e dello staff) e contro i soli sudamericani per violazione dell’articolo 16 (ordine e sicurezza della partita). Difficile, tuttavia, che il massimo organo calcistico internazionale decida di privare l’Albiceleste del suo capitano e uomo simbolo.

Lahoz torna a casa?

Secondo l’agenzia argentina Telam, l’arbitro Antonio Mateu Lahoz sarebbe stato sanzionato dalla FIFA, che lo avrebbe sospeso dal torneo chiudendo così, di fatto, la sua esperienza nella competizione. Lahoz era stato molto criticato a fine partita da Messi, che aveva definito l’arbitraggio ‘inadeguato’ e ‘non all’altezza della situazione’, e si era trovato in grande difficoltà nel gestire i tanti scontri verbali e fisici nei 120′ di gioco più rigori. 48 i falli fischiati dal direttore di gara spagnolo, 30 ai sudamericani e compagni e 18 agli Orange, con 18 cartellini complessivi tra panchine e giocatori. La Fifa, qualche ora dopo, ha smentito l’indiscrezione, ma vedere il fischietto spagnolo ancora in campo pare improbabile.