“Perché nessuno dice e scrive che l’unico fatto vero al di sopra delle parti sono gli indagati e la Procura? Cioè, il provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Torino, chiamato ad emettere un provvedimento cautelare, risponde alla procura: “Quello che tu mi hai detto è privo di grave indizio di colpevolezza”, e come potete pensare che domani quello stesso giudice, in sede di udienza preliminare, trasformare in prova quello che il 12 ottobre lui giudica essere neanche grave indizio? Qui non si tratta di fare vittime e carnefici”.

“E’ normale dire ‘supercazzoliamo la Consob’? Io penso che questo sia almeno meritevole di un approfondimento: non sono colpevolista, però non dobbiamo nemmeno essere assolutori a prescindere”.

Due dubbi, un confronto: l’Avv. Roberto Afeltra e Stefano Agresti si fanno le stesse domande che tutti in queste ore si pongono sul caso Juventus. Numerosi i punti di domanda, complice il fatto che, come detto in diretta dall’Avv. Mattia Grassani, in questo momento davvero nulla si può escludere: né il proscioglimento che sgonfierebbe subito indagini e parole, né la pena massima, che addirittura potrebbe includere risvolti sportivi inquietanti.
Delle due l’una, ma nel frattempo il dritto e rovescio continua: da una parte la Juve, che contrasta con un comunicato le voci che si susseguono sul coinvolgimento della giustizia sportiva, dall’altra la richiesta di rinvio a giudizio nell’inchiesta sui conti bianconeri della Procura. Il provvedimento riguarda Andrea Agnelli e altre 11 persone che nelle scorse settimane avevano ricevuto l’avviso di chiusura indagini. Si tratta di Nedved, Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi. Coinvolta anche la Juventus come persona giuridica.

Il confronto in diretta a ‘Radio Radio Mattino – Sport & News’.