Tra Cristiano Ronaldo e Manchester United è calato il gelo. Al punto che ora il club sta valutando un clamoroso licenziamento. Galeotta un’intervista concessa a Piers Morgan del Sun, in cui l’asso portoghese si è scagliato contro società e allenatore. Tra le rivelazioni divulgate nell’anticipazione (l’intervista integrale andrà in onda tra mercoledì 16 e giovedì 17 novembre), emergono alcune “verità” che starebbero condizionando il rapporto di CR7 con i Red Devils. 

Stando a quanto rivelato da Ronaldo, la squadra avrebbe strutture di allenamento vecchie e inadeguate, le stesse della sua prima esperienza a Old Trafford: “l’assenza di miglioramenti a livello di strutture di allenamento, infrastrutture, palestra, cura dell’alimentazione mi hanno scioccato. Non è cambiata la piscina, neanche la Jacuzzi, non sono cambiati nemmeno gli chef. Tornando qui l’estate scorsa pensavo di trovare tante cose nuove a livello di tecnologie e infrastrutture, invece tutto è rimasto a quando avevo vent’anni”. 

La società sarebbe distante, il presidente assente. Ma c’è di più: “Hanno cercato di mandarmi via, di trasformarmi in un capro espiatorio. Non parlo solo dell’allenatore, ma anche di 2-3 dirigenti di alto livello del club. Mi sono sentito tradito da tutti loro. E ho anche sentito che ci sono delle persone che non mi vogliono al Manchester United, non solo quest’anno ma anche nella scorsa stagione”. Stando a quanto rivelato dal portoghese, la dirigenza non avrebbe nemmeno creduto al motivo della sua assenza nel precampionato (la figlia di tre mesi ricoverata in ospedale) e anzi l’allenatore, Erik Ten Hag, avrebbe imputato a questa assenza il suo ritardo di condizione. 

Con il tecnico olandese, peraltro, il rapporto non è mai decollato. Il motivo? Una mancanza di rispetto, a detta di CR7: “Non ho rispetto per Ten Hag perché lui non rispetta me. Se non hai rispetto per me, non avrò mai rispetto per te”. E anche il suo predecessore, l’attuale allenatore dell’Austria Ralf Rangnick, non viene risparmiato dalla scure del portoghese: “Hanno preso un direttore sportivo come allenatore. È incomprensibile come un grande club come lo United possa aver avallato questa scelta. Hanno sorpreso tutti, non solo me, ma il mondo intero. Se non sei nemmeno un allenatore come fai a diventare il capo allenatore del Manchester United? Non l’avevo mai sentito nominare!”. In realtà, Rangnick vanta una lunga carriera da tecnico, con diversi trofei vinti.

La reazione del mondo United

Le indiscrezioni Oltremanica danno spogliatoio e allenatore uniti dal “forte disappunto” contro il portoghese, che avrebbe concesso l’intervista senza informare società e compagni di squadra. Questi avrebbero appreso del fatto solo al termine della partita del 13 novembre vinta 1-2 con il Fulham. A guidare la linea dura è il capitano e compagno di nazionale, Bruno Fernandes, che al ritiro dei portoghesi in vista del Mondiale ha riservato a Ronaldo un saluto a dir poco gelido, ricevendo il plauso dei tifosi sui social. Intanto, il club ha fatto sapere di essere al lavoro per “valutare la risposta” all’intervista, ma appare chiaro che una riconciliazione, data la gravità delle dichiarazioni di Ronaldo, sarà impossibile. Alcuni giornali, Metro in testa, parlano di multa da un milione di sterline, altri di legali del club a lavoro per licenziarlo per giusta causa, date le dichiarazioni lesive della reputazione di squadra e dirigenti. Se così non fosse, per l’asso di Madeira sarà comunque cessione a gennaio. Napoli, Roma, PSG, Bayern e soprattutto Sporting Lisbona e Chelsea alla finestra, ma al momento sono solo voci. L’obiettivo del portoghese è fare un Mondiale di livello per poi andare dal migliore offerente. Ammesso che qualcuno voglia davvero nel proprio spogliatoio un giocatore così bizzoso e concentrato su di sé.