Malcontento Superbonus: una grande manifestazione di imprenditori edilizi, addetti ai lavori, artigiani, commercianti e partite Iva si prevede il 6 dicembre a Roma in Piazza Santi Apostoli dalle ore 09.00. 100 miliardi di crediti bloccati nei cassetti fiscali stano mettendo a rischio l’intero sistema produttivo, e la testimonianza del Presidente della Federazione Artigiani e Commercianti Italiani ai microfoni di Ilario Di Giovambattista è un piccolo frammento di un fenomeno che colpisce migliaia di famiglie e imprese.

Massimo D’Onofrio lavorava all’estero, “nel 2018 sono ritornato credendo a questa legge dello Stato. Ho cominciato a lavorare nell’ecobonus, perché le costruzioni le facevo principalmente all’estero, soprattutto in Spagna e Romania. Qui un mio amico imprenditore edile mi chiama: ‘Guarda che con questa legge dello Stato si possono riqualificare immobili ed efficientare a livello energetico: si chiama superbonus”.
Nel 2018 era ancora all’85%. Nel 2020 col decreto di giugno è uscito il 110. Io organizzo una rete grazie alla FACI, avevo tante aziende associate e non ho avuto problemi a partire. Sono partito acquisendo molti condomini perché con una rete come FACI riesco in meno di un anno a acquisire circa 1300 condomini da ristrutturare. Ho una rete commerciale come FACI di circa 300 agenti su tutto il territorio nazionale. FACI vanta 18 sedi diciamo nazionali, e da lì ho costruito un network su questo nuovo lavoro, con questa legge dello Stato. Ho creato una rete di impresa con tre mie società appaltavo a una rete di 198 imprese esecutrici di lavoro – noi vantiamo una forza lavoro di 1700 operai – cominciamo a lavorare molto nel 2020-21, abbiamo finito circa 278 condomini in tutta Italia
“.

Tutto ciò per essere ripagati con una moneta arcigna: “Oggi mi trovo ad avere 73 cantieri fermi con ponteggio messo, lavori iniziati, e non ho più la forza di andare avanti perché mi trovo il cassetto fiscale pieno di crediti. Io non riesco a scontare più 1€ da un anno. Questo dall’11 novembre con questo maledetto decreto frodi che hanno fatto. Insieme a CANDE abbiamo cominciato a fare delle battaglie per capire qual è la problematica. Dicono che è nata una legge sbagliata, ci sono state delle frodi, ma io ho sempre ribattuto anche all’ex ministro Franco e all’attuale sottosegretario al MEF Freni che il credito non si certifica. Non si va a verificare quando già l’impresa ha fatto i lavori e dicono che ce l’hanno nel cassetto fiscale. Il credito si va a maturare quando inizia il lavoro: lì dovrebbero mandare un un vigile oppure un dirigente tecnico del Comune a vedere che i lavori sono stati fatti e sono raggiunti al 30%. Come quando io vado in banca a chiedere un finanziamento o un mutuo. Cosa fa la banca? Manda un perito a controllare se esiste l’immobile, la casa. La stessa cosa potevano verificarla qui“.